16 maggio 2023

Linea d'ombra (Gerardo Fontana e Maurizio Bellini, 1980)

Il titolo del film.

Dramma semi-sconosciuto girato nel padovano e riemerso a sorpresa di recente.

La partenza può far pensare al poliziottesco, un genere che in quel periodo sparava - è il caso di dirlo - le sue ultime cartucce. Soprattutto la musica di Manuel De Sica contribuisce a creare l'illusione, che però dura lo spazio di pochi minuti. Di lì a poco infatti si capisce che il film è tutt'altra cosa: un pesante dramma interiore su un giovane uomo, rimasto ferito dopo una rapina fatta a scopo di sovvenzione per il suo gruppo eversivo.

Il terrorismo, già. Il cinema italiano ne ha parlato quasi sempre male, a mio parere, e questa opera prima di due giovani e volonterosi appassionati non fa certo eccezione. Si tratta di un lavoro velleitario, pieno di arcani simbolismi (la ragazza dai capelli rossi), qualche non richiesta strizzata d'occhio cinefila (Bergman, citato anche esplicitamente) e tante, troppe lungaggini che finiscono con il tediare non poco anche lo spettatore più bendisposto. Il doppiaggio è professionale, e salva almeno in parte il lavoro di attori improvvisati. 

Finale tragico, come si poteva ampiamente prevedere. Visto on line sulla piattaforma TecaTv.

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