29 novembre 2022

La dama bianca (Mario Mattoli, 1938)

Un bel panorama alpino.

Breve (66') e frizzante commedia diretta dallo specialista Mario Mattòli.

Nino Besozzi è un ricco avvocato sposato con Elsa Merlini. Lui però è un inguaribile sottaniere, e la moglie decide di metterlo alla prova durante una lunga vacanza a Cervinia.

Le schermaglie tra marito e moglie sono divertenti, così come la presenza di attori quali Paolo Stoppa, che interpreta il direttore d'albergo, e Vincenzo Scarpetta, che curiosamente recita quasi sempre in napoletano, cosa inusuale nel cosiddetto cinema dei telefoni bianchi, che tendeva ad eliminare tutti i dialetti.

E qui siamo decisamente nel cinema del Ventennio: nel film appare solo gente ricca, che si diverte. Le mogli ovviamente devono perdonare con un sorriso le eventuali scappatelle dei mariti eccetera eccetera. Un'altra Italia.

La pellicola ha anche diversi esterni: molto belli gli scorci di una Cervinia ancora non rovinata dal turismo di massa.

Visto nel dvd Dynit.

27 novembre 2022

Diabolik - Ginko all'attacco! (Manetti Bros, 2022)

La locandina del film.

Secondo capitolo dell'annunciata trilogia diretta dai Manetti Bros.

Ho gradito anche questa nuova avventura del re del male, anche se in realtà Diabolik si vede davvero poco. E tutto sommato è un bene: questo Giacomo Griziotti, a me del tutto ignoto, è davvero insapore, specialmente se paragonato al Luca Marinelli del primo film.

La storia è sostanzialmente tutta sulle spalle di Ginko ed Eva Kant, quindi di Valerio Mastandrea e Miriam Leone, che se la cavano più che bene. Il film parte un po' a rilento, oltretutto con una imbarazzante apparizione di Andrea Roncato, ma per fortuna migliora con il passare dei minuti. Più breve del primo capitolo, ha una storia che avvince e non si dilunga mai troppo. Tremenda, come sempre, Monica Bellucci; quantomeno in questa occasione è aiutata dal fatto di parlare con un finto accento straniero.

Visto al cinema.

Dora Nelson (Mario Soldati, 1939)

Assia Noris incontra sé stessa.

Gustosa commedia diretta da Mario Soldati, qui al suo esordio da regista.

Assia Noris è davvero brava a rendere le sfumature di un doppio ruolo: interpreta infatti sia un'altezzosa ed insopportabile diva del cinema con la erre moscia, sia una modesta sartina romana. Ovviamente le ragazze si somigliano come due gocce d'acqua. Gli sviluppi sono facilmente immaginabili, con scambi di persona ed equivoci a profusione, di cui è vittima quasi sempre il povero Carlo Campanini.

Pellicola di notevole eleganza: la storia è ripresa da un omonimo film francese del 1935. Carlo Ninchi è il marito della diva; nel cast c'è anche Emilio Cigoli, futuro doppiatore dalla fulgida carriera.

Visto nel dvd italiano Shockproof.

25 novembre 2022

Due pezzi di pane (Sergio Citti, 1979)

Pippo e Peppe al seggio elettorale.

Favola metropolitana diretta dal bravo Sergio Citti.

Pippo e Peppe (Gassman e Noiret, doppiato da Peppino Rinaldi) sono due strani personaggi che girano per Roma suonando e facendo l'elemosina. Entrambi vanno a letto con la stessa donna, e quando lei muore dopo aver dato alla luce un bambino, decidono di sottrarlo all'orfanotrofio per allevarselo da soli.

Film diseguale, rapsodico, con momenti azzeccati (specie nella prima parte) ed altri meno. Qualche lungaggine nella scena del processo e poi in trattoria, quando c'è la riappacificazione dei due amici. Quando poi i due si chiudono in casa col bambino sembra quasi di vedere la versione "nobile" di Due strani papà con Pippo Franco e Califano, che uscì qualche anno dopo.

Il tempo, nel film, trascorre in modo bizzarro: passano 10, poi 20 e più anni, ma i due protagonisti restano identici. Curioso anche il ruolo di Gigi Proietti, sorta di angelo custode. Il finale, particolarmente amaro, mi ha convinto poco.

Visto nel dvd Mustang appena uscito, che ha colmato un'assenza credo assoluta della pellicola nel panorama home video.

23 novembre 2022

La casa senza tempo (Andrea Forzano, 1943)

Uno dei rari esterni del film.

Fantasioso giallo italiano ambientato in una Spagna fittizia come d'abitudine.

Rossano Brazzi è un aviatore che sta mettendo a punto un nuovo, rivoluzionario motore per gli aerei. Un giorno incontra, per strada, una bella ragazza (Vivi Gioi) insieme alla madre, e le salva quando stavano per essere investite da un'automobile di passaggio, accompagnandole poi nel loro appartamento. Quando l'uomo torna in quella casa, tre giorni dopo, la trova però deserta e abbandonata, piena di polvere e ragnatele. Anche il portiere dello stabile conferma che le due donne sì, abitavano lì, ma sono morte ormai da più di 20 anni e la casa è rimasta sempre vuota da allora.

L'uomo ha avuto le traveggole? O forse ha visto due fantasmi? No, c'è dietro un piano complesso, escogitato da alcuni cattivoni per far sparire le due donne, che sanno troppe cose, e nel contempo non insospettire troppo Brazzi.

Se la trama sembra assurda, e francamente lo è, è anche perché il film venne girato prima dell'armistizio e rimaneggiato poi per poter uscire nel 1945, a guerra finita. Di conseguenza i cattivi del film, che pure hanno nomi russi, diventano "nazisti" nel doppiaggio.

Il film è bello, avvincente e bizzarro il giusto. Le modifiche che subì sarebbero molto interessanti da approfondire, oltretutto.

Visto in una copia registrata da Tele +1.

20 novembre 2022

Causa di divorzio (Marcello Fondato, 1972)

Un modesto tavolo da pranzo.

Discreta commedia diretta da Marcello Fondato.

Montesano è un operaio di una maglieria a Carpi, sposato con Catherine Spaak (i due si ritroveranno 4 anni dopo in Febbre da cavallo), ma il loro matrimonio è ormai naufragato: la donna lo detesta, e pensa solo al suo estenuante lavoro di magliaia a cottimo. Lui incontra Senta Berger e se ne innamora; i due sono entrambi già sposati e vorrebbero divorziare, ma la cosa non sarà affatto semplice, quantomeno per lui.

Film divertente, costruito con una certa originalità e qualche ideuzza curiosa, come il cromatismo di scenografie e costumi (tutti i personaggi in scena sono vestiti quasi sempre dello stesso colore, che cambia di volta in volta). La critica sociale sull'istituzione del divorzio e sulla sfiancante macchinosità delle procedure per ottenerlo c'è tutta, ma resta secondaria rispetto al lato umoristico del film.

Gastone Moschin è a mio parere mal diretto: eccessivo e stonato rispetto al resto del cast. Arnoldo Foà ha una sola scena, ma gustosa. C'è anche Lino Banfi, che si doppia da solo con uno strano, fasullo accento del nord.

Visto in una copia televisiva risalente a qualcosa come 35 anni fa.

Lo straniero (Orson Welles, 1946)

L'ombra della moglie che si staglia sulla sinistra.

Splendido film diretto e interpretato da Orson Welles, qui nei panni di un criminale nazista nascosto nel Connecticut sotto una falsa identità.

Edward G. Robinson è straordinario nel ruolo dello scaltro detective che inizialmente si spaccia per un antiquario giunto casualmente nella piccola città dove Welles si nasconde.

Inutile dire che la regìa è di altissimo livello: piani sequenza, uso della luce, profondità di campo... sembra di vedere un film che ha 20 anni in meno di quelli che ha in realtà. Bellissimo anche il finale nel campanile della chiesa.

Visto nel mediocre bluray italiano.

Montecarlo Gran Casinò (Carlo Vanzina, 1987)

Beruschi e Boldi, milanesi in trasferta monegasca.

Commedia vanziniana di scarso successo, perlomeno rispetto ad altri titoli della coppia.

Avventure di un pugno di persone che ruotano intorno al Casinò di Montecarlo, in cerca del colpo della vita. Ci sono i due fratelli milanesi Boldi e Beruschi, il romano De Sica e la strana coppia formata da Ezio Greggio e Paolo Rossi, che fa effetto vedere in un contesto del genere. Non che se la cavi male, anzi.

Il film è modesto, e la musica è agghiacciante. Qualche risata però me l'ha fatta fare, soprattutto con Boldi, qui ancora separato da De Sica con cui formerà uno storico duo. Sprecato Mario Brega come burino con lo yacht, e anche il Dogui non regala momenti particolari.

Visto nel dvd italiano.

19 novembre 2022

Europa '51 (Roberto Rossellini, 1952)

Un'inquadratura curiosa.

Seconda collaborazione tra Rossellini e la Bergman, racconta il dramma di una donna dell'alta borghesia che perde un figlio che non sembrava amare troppo, e da lì cambia radicalmente la sua vita.

Fin qui niente di particolare, se non che il regista unisce ai patemi personali di una madre affranta il lato politico, la presa di coscienza. Ed è qui che il film - a mio parere - è invecchiato peggio: nei dialoghi tra la Bergman e il cugino comunista. Anche la scena tra la donna e il prete alla clinica psichiatrica non è del tutto centrata.

Dove il film funziona meglio è nella descrizione del viaggio della Bergman alla scoperta della povera gente che vive intorno a lei, e della quale non si era sostanzialmente mai accorta: prostitute, disoccupati, baraccati. La scena della fabbrica, completamente priva di dialoghi, è un gran pezzo di cinema e fa pensare a cosa il film avrebbe potuto essere con meno teoria, con un impianto narrativo meno forzatamente ideologico.

Rivisto dopo almeno 20 anni nel bluray italiano.

18 novembre 2022

La profanazione (Tiziano Longo, 1974)

Suor Angela in tutto il suo splendore.

Rarissimo dramma erotico firmato da Tiziano Longo.

Lui è un chirurgo, lei una suorina che lavora in ospedale. Dopo mezz'ora di sguardi concupiscenti e paroline dolci, scatta finalmente la scintilla, e i due si accoppiano. Poi lei ci ripensa, vorrebbe fare un passo indietro; ma lui insiste e i due convolano a nozze. Lei però è molto inibita sessualmente, e a lui la cosa non garba granché: urgono provvedimenti.

Storiella banale, regìa elementare e lunghe sequenze girate in sala operatoria che annoiano non poco. Comunque, visto il nome del regista, pensavo peggio: il film regge discretamente per tre quarti, sprofondando nel prevedibile baratro della stupidità solo nell'ultima parte, con la festicciola hippy a casa dei due protagonisti, Jean Sorel e Simonetta Stefanelli. Sorel, l'Alain Delon dei poveri, è il solito stoccafisso; la Stefanelli invece è bella come il sole e tanto basta.

La copia che ho avuto la fortuna (?) di visionare è un composite della versione CSC (ultra-cut) con insertate le sequenze erotiche (tutte? E chi lo sa) prelevate da un pessimo master in lingua spagnola.

15 novembre 2022

Tre uomini e una gamba (Aldo, Giovanni, Giacomo e Massimo Venier, 1997)

Il trio in auto.

Primo, storico film di Aldo, Giovanni e Giacomo.

Lo vidi in sala all'inizio del 1998, e poi mai più, quantomeno per intero. Dopo tutto questo tempo rimane un film godibile, se si apprezza l'umorismo del trio.

Il film è in sostanza una collana di sketch cuciti insieme sulla struttura del road movie; si ride parecchio, soprattutto nella prima metà. Non ricordavo affatto la presenza di Maria Pia Casilio come moglie di Carlo Croccolo (grandissimo). Volgarità limitate al minimo indispensabile: altro pregio della pellicola.

Rivisto in dvd.

12 novembre 2022

Stavamo bene insieme (Mattia Molinari, 2022)

Il manifesto del documentario.

Dazn ha prodotto questo bel documentario sulle stagioni migliori del Milan allenato da Carlo Ancelotti, tra il 2002 e il 2007.

Maldini, Nesta, Gattuso, Ambrosini, Pirlo e Inzaghi sono seduti in mezzo al campo di San Siro e raccontano, dalla loro prospettiva, quel quinquennio che hanno vissuto da protagonisti.

Formidabili, quegli anni: si potrebbe chiosare con facilità. Da tifoso rossonero (lo sono dal 1984) mi è stato molto facile apprezzare questo prodotto, ben strutturato e con molti momenti divertenti. Il giocatore che mi sembra più simpatico è Sandro Nesta, ma in fondo conta poco.

Sfortunatamente il documentario mi ha costretto a vedere anche le immagini della finale del 2005 ad Istanbul, che non affrontavo da allora. Del resto non era possibile sorvolare sull'argomento.

Visto su Dazn.

Amore mio, uccidimi! (Franco Prosperi, 1973)

I quattro protagonisti.

Pessimo dramma girato da Franco Prosperi nelle Filippine.

Riesce persino difficile dire qualcosa di sensato su una "cosa" del genere. La storia è minimale: Pamela Tiffin lascia il marito Farley Granger per andare con Giancarlo Prete, ma il marito li ostacola come può. Orazio Orlando interpreta il classico amico napoletano, che vive a Manila non si capisce bene per quale motivo.

Il film era invisibile da un sacco di tempo, ed è riemerso su Rete 4 in una copia visivamente ottima ma di soli 72 minuti di durata: sempre troppi. Per giungere ad un metraggio dignitoso, Prosperi ha comunque infarcito il film di lunghe, micidiali sequenze di combattimenti tra galli e rituali locali, come i santoni/guaritori che fingono di operare le persone malate a mani nude. Certe parti sono anche ripetute più volte, in spregio ad ogni correttezza formale. Portare a termine la visione è una fatica da Sisifo, che non consiglierei ad anima viva.

Come detto, questa copia del film è stata senz'altro tagliata, ed anche malamente: basti vedere la scena con Pamela Tiffin che vende i suoi gioielli per trovare il denaro che servirebbe ad imbarcarsi come clandestini su una nave mercantile diretta in Thailandia. Comunque la bellissima attrice si vede nuda sotto la doccia, com'era di prammatica in quel periodo.

Visto su Rete 4.

Scorpio (Michael Winner, 1973)

Lancaster e Delon a confronto per l'ultima volta.

Notevole thriller politico con due grossi attori e una regìa di buon livello.

Burt Lancaster e Alain Delon sono agenti della CIA che collaborano da tempo, e sono diventati ottimi amici. Per quanto si possa diventare amici in quell'ambiente, ovvio. Poi però l'organizzazione ordina a Delon di far fuori il suo mentore: lì iniziano i problemi.

Questo tipo di film ha spesso una trama talmente intricata che mi perdo già dopo mezz'ora; anche qui l'inizio non è stato dei più agevoli. Ma la pellicola migliora con il passare dei minuti, focalizzandosi sullo scontro tra i due nemici/amici (tipo Red & Toby) e regalando anche diverse sequenze notevoli, come un lungo inseguimento mozzafiato nel cantiere della metropolitana di Vienna.

Anche l'inevitabile rendez-vous finale è ben gestito: secco e senza troppi fronzoli. 

Dvd Sinister, ottimo.

10 novembre 2022

Ad un'ora della notte (Brian G. Hutton, 1973)

La Taylor e la sua "carissima" amica.

Buon thriller inglese di taglio minimalista.

Liz Taylor è una ricca nullafacente che vive con il marito e una amica che è loro ospite. La donna è convinta di aver visto un cadavere nella casa abbandonata di fronte alla sua: arriva la polizia e non trova un bel niente, così si inizia a sospettare che non tutte le rotelle della Taylor siano esattamente a posto. Dopo pochi giorni la situazione si ripete, se non che stavolta il cadavere sarebbe quello di una donna. Il marito non sa che pesci pigliare, e uno psichiatra suggerisce il ricovero in una struttura per malati di mente...

Film a cui sinceramente non davo una lira, e che invece è stato gradevole seguire fino al doppio colpo di scena finale, per me inaspettato. Belle anche le sequenze onoriche, ripetute diverse volte.

Dvd Sinister.

09 novembre 2022

Come un padre (Alessio Di Cosimo, 2022)

 

Mazzone invita al silenzio.

Bel documentario su mister Carletto Mazzone, tutt'oggi primatista di panchine in serie A.

Romano, classe 1937, Mazzone è stato un discreto calciatore negli anni cinquanta, soprattutto ad Ascoli, dove ha poi iniziato ad allenare. Fiorentina, Cagliari, Bologna, Roma e Brescia sono solo alcune delle numerose tappe di una carriera quarantennale.

Tanti gli aneddoti, spesso molto divertenti, raccontati dai vari Totti, Giannini, Pirlo, Guardiola, Ranieri e Robi Baggio. Senza dimenticare i gemelli Filippini, che ebbero Mazzone a Brescia.

Mazzone è un personaggio ruspante, vero, anche con i suoi difetti; ed esce perfettamente rappresentato da questo documentario, dal quale traspaiono chiaramente la passione e l'affetto. In almeno un paio di momenti mi è stato impossibile non commuovermi.

Tocca ammettere, oggi più che mai, che Mazzone incarna in modo indiscutibile il calcio di una volta, quello che manca tremendamente a chi oggi ha più o meno la mia età e non sopporta la baracconata nella quale il fùtbol si è tristemente trasformato, anno dopo anno, per colpa dei tifosi. Cioè per colpa nostra.

Visto su Amazon Prime.

07 novembre 2022

Il mostro (Luigi Zampa, 1977)

Una fotobusta del film.

Penultimo film del vecchio Zampa, scritto da Sergio Donati.

Dorelli è un giornalista in crisi, che odia la sua vita e di conseguenza il resto del mondo. Separato dalla moglie e con un figlio adolescente, gli capita lo scoop della vita: un misterioso assassino inizia a uccidere persone a caso, sempre avvertendolo in anticipo. Chi è il mostro? E perché ha scelto proprio lui come interlocutore privilegiato?

Bel film, un dramma piuttosto cupo nonostante qualche concessione alla commedia (il personaggio di Renzo Palmer, soprattutto) e al thriller argentiano di moda in quel periodo. Dorelli è molto bravo, e Sydne Rome fa il poco che le è richiesto, apparendo peraltro dopo ben 66' dall'inizio.

Il bluray Oblivion rende giustizia a un film che era disponibile soltanto in un vergognoso dvd della 30 Holding.

 

05 novembre 2022

Pasolini (Abel Ferrara, 2014)

L'ultimo pranzo di Pasolini.

Terribile pasticcio di Abel Ferrara sull'ultimo giorno di vita di Pasolini.

Certo, Willem Dafoe somiglia abbastanza al poeta e regista friulano; ma è solo un fatto puramente estetico. Oltretutto in italiano è stato doppiato malissimo da Fabrizio Gifuni: so che criticare il suo doppiaggio è un po' come sparare sulla Croce Rossa, ma tant'è.

Ferrara indugia spesso nel morboso, come del resto era prevedibile; in certi momenti sfiora persino l'imbarazzo. Come quando mette in scena alcune sequenze prese dalla sceneggiatura di Porno-Teo-Kolossal, il film che Pasolini avrebbe voluto girare dopo Salò, ambientandole peraltro nel 2014 (!).

Scamarcio e la Medeiros, rispettivamente nei panni di Ninetto Davoli e Laura Betti, sono solo delle imbarazzanti macchiette che mi sarei aspettato di trovare sul palcoscenico del Bagaglino. Velo pietoso anche sul pur bravo Davoli (quello vero), che si trova a vestire i panni di Eduardo de Filippo. Non chiedetemi perché.

Con tutta la curiosità che posso avere sull'argomento, il film è indifendibile. Anche la colonna sonora è pessima. Sfugge proprio il senso generale della cosa: per quale motivo mettere in piedi una baracconata del genere, che ha il solo pregio di durare appena 81 minuti. Una sofferenza orrenda, ma breve, avrebbe chiosato Fantozzi.

Visto nel dvd italiano.

04 novembre 2022

Chi più spende... più guadagna! (Walter Hill, 1985)

Una montagna di dollari per Pryor.

Bella commedia con Richard Pryor che da bambino ho visto almeno una mezza dozzina di volte.

Si tratta dell'ennesimo remake di una storia che negli Stati Uniti è stata portata sullo schermo diverse volte, sempre con il titolo Brewster's Millions.

La regìa di Walter Hill è di alto livello, e anche se il film oggi non mi sembra più così spassoso come 30 anni fa, resta senz'altro godibile. Nel cast c'è il grande John Candy, oltre a Jerry Orbach come allenatore di baseball.

La storia procede come un treno: il ritmo è sostenuto, praticamente senza pause fino al finalone, giocato sul filo dei secondi nello studio degli avvocati.

Rivisto in una copia muxata da bluray con audio italiano.

03 novembre 2022

Due gocce d'acqua salata (Luigi Russo, 1982)

Il riposo dei guerrieri.

Terribile sottoprodotto girato velocemente per sfruttare il successo di Laguna blu.

Dopo l'imbarazzante incidente aereo iniziale, girato con un modellino di plastica, troviamo i due bei giovanotti sull'isola deserta. Lei è Sabrina Siani, starlet piuttosto attiva all'epoca; lui è un tizio ignoto che somiglia vagamente a Christopher Atkins e Willie Aames, i prototipi maschili di riferimento del genere.

Dopo 37 minuti di nulla si arriva alla prima copula. Verso i 60' la coppia incontra il gigante Shanghai, cioé Mario Pedone, l'indimenticato Franchino di Fantozzi subisce ancora. Lì si passa dalla noia al trash più sublime: tutta la sequenza della lotta a tre è totalmente demenziale, anche grazie a dei dialoghi di rara insipienza.

Com'è, come non è, si arriva alla fine. Sbarazzatisi in qualche modo del cattivone, i due si godono la ritrovata libertà fino a quando non vengono punti da un pesce velenoso: ormai moribondi, vengono salvati proprio da Shanghai, che non era morto come si pensava. 

Visto nel dvd tedesco della Donau, di buona qualità e con audio italiano.

Paradise (Stuart Gillard, 1982)

Phoebe Cates: non servono parole. Film-cult della mia fanciullezza, che ho rivisto dopo oltre 30 anni. Avrei fatto meglio a serbare la purez...