30 luglio 2021

Sentinel (Michael Winner, 1977)

L'incantevole protagonista.
 

Morboso horror demoniaco di notevole effetto.

La storia è abbastanza classica, con un vecchio palazzo di Brooklyn che sarebbe una porta di accesso all'inferno. La bella Alison (Cristina Raines, splendida: peccato che abbia fatto poco nel cinema) ci va ad abitare, e iniziano subito i problemi.

Moltissimi attori famosi nel cast, talora in ruoli minimi come José Ferrer, Eli Wallach o Ava Gardner. Fin troppo chiari i riferimenti a L'esorcista e - soprattutto - Rosemary's Baby.

Dopo alcuni snodi narrativi non particolarmente originali ma che in qualche modo funzionano, il film giunge ad un finale che oggi può turbare. La giovane Alison infatti si trova bloccata nella casa, in piena notte (ovvio) circondata da esseri mostruosi. Il problema è che per questi ruoli vennero scelte persone realmente deformi: amputati, gente con tumori facciali e cose del genere. Li mischiarono ad altre comparse truccate in modo sanguinolento, ma i primi sono ben riconoscibili dagli altri... l'effetto è davvero sgradevole oggi, e dona al film un quid fastidioso ma affascinante, in modo malsano.

Visto in una copia televisiva da Sky.

29 luglio 2021

Totò al Giro d'Italia (Mario Mattoli, 1948)

Totò incontra il mitico Nuvolari.

Titolo storico di Totò che per un motivo o per l'altro non avevo mai visto per intero.

Ho colmato questa mia lacuna con gusto: il film diverte, nella sua totale bizzarrìa. Già i titoli di testa sono molto originali: Nerone e Dante Alighieri (il grande Carlo Ninchi!) li leggono dal Paradiso, mentre appaiono sullo schermo.

Ovviamente le sequenze con i vari Bartali, Coppi e Magni sono raffazzonate, con gli atleti in palese imbarazzo e spesso doppiati per sistemare un po' le cose.

Walter Chiari e Mario Riva hanno ruoli insignificanti; molto più gustose le apparizioni dei vari Vinicio Sofia e Luigi Pavese. Su tutti Totò, qui bravo come sempre, anche nei panni per lui altamente improbabili del ciclista professionista.

Dvd RHV, che contiene anche una bella intervista a Isa Barzizza.

Messalina, Messalina! (Bruno Corbucci, 1977)

Scene dalla taverna nella suburra romana.
 

Commedia erotica molto volgare pressoché inaccessibile fino alla recente uscita in dvd.

Film curioso. Com'è noto, Corbucci riciclò una parte dei set e dei costumi preparati da Danilo Donati per il Caligola di Brass e Guccione, cosa che dona alla sua pellicola un'aria meno stracciarola del solito. Certo è un film triviale, soprattutto quando entrano in scena Bombolo e Tomas Milian (sempre separati, purtroppo) con le loro irripetibili battutacce. I due perlomeno strappano qualche risata, il che non dispiace perché il resto del film è abbastanza cupo, e i tentativi di humour con le flatulenze di Vittorio Caprioli o le smorfie scimmiesche di Sal Borgese, francamente, lasciano il tempo che trovano.

Ovvio trionfo di presenze trash: Mimmo Poli, Ennio Antonelli, Giovanni Cianfriglia e Jimmy il Fenomeno tra gli altri. Il finalone splatter pre-tarantiniano, con amputazioni e litri di sangue finto che schizzano da tutte le parti, spiazza non poco.

Dvd Mustang.

28 luglio 2021

Ménage all'italiana (Franco Indovina, 1965)

Romina Power.
 

Ennesimo titolo del catalogo di Dino De Laurentiis sparito da decenni e mai pubblicato in dvd.

Tognazzi è il mattatore di questa commedia blandamente grottesca, nei panni di un cialtrone che si innamora di ogni bella donna che vede e la vuole sempre sposare. Senza perdere tempo a separarsi dalla moglie precedente, peraltro.

Non ci sono spiegazioni sui motivi della sua strana ossessione, e la storia - narrata in flashback - procede un po' a sbalzi, perdendo interesse col passare dei minuti. Simpatica Maria Grazia Buccella nei panni di Miss Borgosesia, ma del film restano nella memoria soprattutto due cose: l'esilarante cameo di Paola Borboni come vecchietta nostalgica di Hitler e Stalin (!) e la quattordicenne Romina Power, qui al suo primo film.

Molto bella anche la colonna sonora di Ennio Morricone, che anticipa in qualche modo le sonorità utilizzate in Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri.

Visto in una copia mediocre, probabilmente da vhs.

27 luglio 2021

I miracoli non si ripetono (Yves Allegret, 1951)

Jean Marais e Alida Valli.

L'infelice storia d'amore tra Jean Marais e Alida Valli in questo bel dramma di Yves Allegret, molto romantico.

I due si innamorano a Parigi nel 1939, come Bogart e la Bergman in Casablanca. Lei però è italiana, e deve rientrare al suo paese in Toscana. Poi scoppia la guerra, lui viene richiamato e parte la lunga, lunghissima attesa per potersi finalmente rivedere. All'inizio ci sono le lettere, a rendere meno dura la lontananza dei due piccioncini, ma poi anche quelle smettono di arrivare. Che sarà successo?

Passano ben 11 anni, ma lui non si è arreso ancora, e torna al paesello in Italia per seguire le tracce della sua amata. Finale dolceamaro.

Film molto bello, in particolare la prima metà con il racconto del tenero idillio tra i due ragazzi. Che poi ragazzi non erano, Jean Marais credo avesse quasi 40 anni all'epoca ma pazienza. La Valli è splendida e anche molto brava, in un ruolo di notevole spessore. Non mancano alcune finezze registiche, come quella di mostrare la moglie di Marais soltanto di spalle.

Dvd Golem, che come d'abitudine dell'etichetta appiccica l'audio italiano alla versione francese del film.

26 luglio 2021

Miriam si sveglia a mezzanotte (Tony Scott, 1983)

Bowie e la sigaretta che si spegne lentamente.

Sorvolando sul bizzarro titolo italiano, The Hunger è un patinatissimo horror vampiresco permeato di una estetica anni ottanta oggi molto invecchiata e con una trama piuttosto banale.

A livello visivo è comunque interessante, e pare che la scena lesbica tra Susan Sarandon e Catherine Deneuve - nientemeno - abbia fatto chiacchierare parecchio, al tempo. La storia però è troppo semplice e priva di svolte interessanti.

Bella la sequenza con David Bowie che invecchia a vista d'occhio nella sala d'attesa della clinica.

Dvd italiano Sinister, che contiene anche un commento audio del regista e di Susan Sarandon sottotitolato in italiano.

25 luglio 2021

Il sesto senso (M. Night Shyamalan, 1999)

Willis e la madre del bambino.

Film che mi aveva lasciato del tutto indifferente alla prima visione, ai tempi delle videocassette a noleggio. 

Rivisto a distanza di anni, conoscendo già la svolta finale, è praticamente un altro film. O meglio, è lo stesso film - ovviamente - che però mi ha fatto tutt'altra impressione. Misteri del tempo. Spesso mi chiedo per quale motivo un film possa cambiare così tanto nella mia valutazione a distanza di anni. Per ora senza risposta.

Per una volta Willis non fa lo spaccone ironico, e anche il resto del cast funziona a dovere. Bella storia, colpo di scena finale che funziona e qualche spavento un po' telefonato ma sempre di effetto.

Rivisto in tv, nottetempo, su Iris.

22 luglio 2021

Il cardinale (Otto Preminger, 1963)

John Huston rimette in riga il pretino.

Robusto filmone hollywoodiano girato anche in Europa (a Roma e Vienna) da un regista di solido mestiere come Otto Preminger.

Tre ore secche: sinceramente credo si potesse tagliare qualcosina senza problemi. Ci sono tanti episodi della vita di questo giovane prete che nel tempo fa carriera fino a giungere alla porpora cardinalizia. La sua vicenda è narrata in flashback. La tematica religiosa è sempre in primo piano, ma non è interessante come avrebbe potuto essere, anche se il protagonista Tom Tryon è bravo e perfettamente in parte. Da sottolineare anche la prova di John Huston, che dona un po' di ironia a una storia piuttosto cupa.

Particolare attenzione è riservata ai bizantinismi della diplomazia vaticana: Raf Vallone interpreta un cardinale di buon cuore, stranamente rapato a zero. La scena dell'improvviso suicidio di Kurt, marito di Romy Schneider, è forse il picco emotivo del film. Tutta la parte sul nazismo in Austria invece è troppo schematica, e stona col resto della sceneggiatura, che si muove con ammirevole equilibrio nel descrivere questo uomo di chiesa ambizioso ed umile allo stesso tempo.

Dvd A&R.

21 luglio 2021

Il viaggio (Vittorio De Sica, 1974)

Il simpatico medico napoletano.

L'ultimo film di Vittorio De Sica. Non è dei suoi peggiori, per fortuna: tratto da una novella di Pirandello, certo non riserva particolari sorprese nel suo svolgimento, e il finale sembra un po' tirato via. Però non ci sono scivoloni, e l'ambientazione è di lusso.

Forse, a voler essere puntigliosi, la Loren era troppo vecchia per la parte: aveva quasi 40 anni quando girò il film, e la cosa si avverte. Nella parte finale, quella del viaggio vero e proprio, non si affronta minimamente il fatto che la protagonista in pratica abbandoni il figlio di 5 anni senza i genitori, dato che il padre era già morto tempo prima. Strano.

La fotografia flou e le belle musiche di Manuel De Sica completano il quadro. 

Le sequenze ambientate a Milano, per quanto solo in interni, furono davvero girate in città, al Grand Hotel Et De Milan in via Manzoni:


 Visto nel dvd italiano.

20 luglio 2021

Il segno di Venere (Dino Risi, 1955)

La Loren presa d'assalto.

Divertente commedia con un cast stellare e un finale amaro.

La vera protagonista è Franca Valeri, zitella non più giovanissima in cerca di un uomo, anche a costo di scendere a compromessi. Il fatto di essere cugina di Sofia Loren chiaramente non la avvantaggia, dato che tutti gli uomini che incontra rimangono abbagliati dalla prorompente cugina e non la degnano più di uno sguardo.

Il film offre una serie di momenti notevoli: Sordi che cerca di piazzare a Peppino De Filippo un Fiat 1400 rubato, Tina Pica come dispotica padrona di casa ma soprattutto Vittorio De Sica come poeta truffaldino, sempre senza una lira in tasca e pronto ad approfittarsi di tutte e tutti.

Film gustoso. C'è anche Luciano Pigozzi non accreditato, in uno dei suoi primi ruoli.

Visto su RaiPlay.

Lo spietato (Renato De Maria, 2019)

Via San Dionigi a Milano.

Milano e la criminalità, un binomio che al cinema ha prodotto film notevoli, decenni or sono.

De Maria è un buon regista secondo me (Italian Gangsters per esempio mi era piaciuto molto), e Scamarcio può anche andare, per il ruolo. Il film però è piatto, e tutto puzza di già visto sin dall'inizio.

Esempio: ha ancora senso, nel 2019, girare una scena col protagonista che scende le scale di un locale notturno in slow motion, con la musica che pompa in sottofondo? Non l'abbiamo già vista tutti almeno venti volte in venti altri film? Anche le rapine della banda, mostrate all'inizio, trasudano finzione in modo irritante. Troppo urlate, troppo esagitate. Classico difetto del cinema italiano, quello di esagerare, di buttarla sempre in caciara senza motivo.

Il film ha comunque i suoi pregi. Una certa ironia nella voce fuori campo, per esempio. Ma il personaggio dell'amante di Scamarcio, da dove è uscito fuori? La solita straniera, francese in questo caso, che parla un italiano perfetto ma con un pesantissimo accento. Altra stonatura evitabilissima, che sembra uscita da un film con Alberto Sordi di 60 anni fa. E meglio non commentare la ridicola macchietta dell'artista concettuale, una roba che avrei visto bene in un film con Franco e Ciccio.

Visto su RaiPlay.

19 luglio 2021

Scherzo del destino in agguato dietro l'angolo come un brigante da strada (Lina Wertmüller, 1983)

La bellissima Valeria Golino, al suo debutto.

Usuale titolo chilometrico per questo malriuscito apologo grottesco della Wertmüller, che spreca uno spunto potenzialmente curioso.

Gastone Moschin è il ministro dell'interno, democristiano ovviamente, che si trova chiuso dentro il suo Fiat 130 blindato insieme all'autista. Non c'è verso di sbloccare le portiere, né di rompere un vetro. La macchina viene portata nel garage di un altro politico democristiano (Tognazzi), e iniziano così le lunghe procedure per tentare di risolvere il problema.

Film loffio, nonostante un bel cast. Prima di tutto, non si ride mai. Poi vengono affrontati in modo superficiale, se non proprio irritante, temi come il divorzio, l'aborto, le droghe leggere, il femminismo, il terrorismo, la perdita della verginità di una ragazzina quattordicenne (la Golino, in realtà già maggiorenne). La regista esagera, come faceva quasi sempre, e il risultato è un accumulo di situazioni che urtano una con l'altra senza diventare mai qualcosa di compiuto. Il finale simbolico (tutti i protagonisti si ritrovano chiusi dentro l'auto) è intelligente, ma buttato lì.

Tra gli attori spicca l'ottimo Roberto Herlitzka, stranamente misurato in mezzo a un cast perlopiù berciante.

Visto su RaiPlay.

18 luglio 2021

Gastone (Mario Bonnard, 1960)

Sordi e la Ferrero.

Bel ritratto del mondo teatrale romano degli anni venti con un ottimo Alberto Sordi.

Del resto Bonnard conosceva bene la materia, essendo stato lui stesso fonte di ispirazione per il personaggio di Gastone, portato sul palcoscenico da Petrolini per la prima volta nel 1924. La descrizione del sottobosco degli attori di terzo piano è chiaramente disincantata, ma si percepisce una - comprensibile - nota nostalgica, che comunque non dispiace.

A tratti il film mi ha ricordato il successivo (e splendido) Basta guardarla di Luciano Salce, ambientato peraltro in un'epoca successiva.

Sordi è bravissimo nei panni del bel gagà, che alterna romanesco e francese, e vive in una sorta di bolla che si è costruito da solo, all'interno della quale non fa entrare nessuno. Commovente la sequenza nel pre-finale, quando è costretto ad elemosinare una scrittura a un vecchio amico (Nando Bruno). 

Tutto il cast comunque è centrato a puntino: la splendida Anna Maria Ferrero, Vittorio De Sica nei panni del nobile che vive oltre i suoi mezzi, Paolo Stoppa come usuraio cattivo che però si fa regolarmente infinocchiare dalla bellona di turno...

Dvd italiano Passworld.

17 luglio 2021

Il presidente (Henri Verneuil, 1961)

Gabin pronuncia un discorso in aula.

Un monumentale Jean Gabin in questo delizioso film finalmente disponibile con audio italiano.

Pieno di dialoghi frizzanti (curati dal solito Michel Audiard), racconta di un vecchio ex primo ministro francese, ormai ritiratosi a vita privata ma ancora molto influente, a modo suo. Con alcuni flash-back piazzati in modo strategico, assistiamo ad alcuni momenti della sua passata vita politica. Elegantissima la regìa di Verneuil.

Gabin è straripante: a una gentildonna che, ascoltando Wagner, gli dice "È squisito, lei non trova?", risponde "Amica mia, Wagner è inascoltabile o sublime, secondo i gusti... ma squisito no davvero."

La residenza di Gabin è parte del Chateau du Vivier, a Coutevroult:


Visto nel dvd A&R.

16 luglio 2021

Amanti (Vittorio De Sica, 1968)

Mastroianni e il suo Fiat 124 Sport Spider.

"Marcello, chi pagherà i nostri debiti?". La leggenda narra che queste furono le parole di Vittorio De Sica per convincere un perplesso Mastroianni ad accettare il film.

Vero o meno che sia, quest'opera resta un inerte marchettone pensato ad esclusivo uso e consumo del pubblico internazionale, anche se incassò abbastanza bene anche da noi, va detto.

La trama è irrilevante: una love story senza un vero perché, con due figurine monodimensionali e senza motivazioni al posto dei personaggi. Certo, gli attori sono bravi. E belli, ovviamente. Il regista bada soprattutto ad inserire il maggior numero di scorci cartolineschi possibile: il suo disinteresse per la relazione tra la donna (morente) e l'uomo sembra palese.

Un film di noiosa eleganza formale. Visto su RaiPlay.

13 luglio 2021

Ulisse (Mario Camerini, 1954)

La Mangano nei panni di Circe.

Costosissima produzione di Dino De Laurentiis, che si permise il lusso di mettere sotto contratto Kirk Douglas per interpretare il leggendario eroe omerico.

Chiaramente il film non riesce nemmeno a lambire la ricchezza e la profondità del testo, ma ciononostante non dispiace: il lato figurativo in particolare è affascinante e molto curato.

Su tutto e su tutti emerge la figura di Silvana Mangano. Non era forse una attrice dalla gamma espressiva particolarmente ampia; ma la sua sola presenza riempiva e illuminava lo schermo, se adeguatamente valorizzata. Come accadde in questa pellicola, nella quale interpreta curiosamente due ruoli: Penelope e la maga Circe. 

Franco Interlenghi, che aveva solo un anno in meno della Mangano, è invece suo figlio Telemaco. 

Tante le sequenze affascinanti: in particolare la lunga scena nella grotta di Polifemo vale da sola la visione del film.

Visto su RaiPlay.

11 luglio 2021

Prigionieri del male (Mario Costa, 1955)

La coppia riunita in chiesa.

Gustoso dramma a sfondo religioso, con la bella May Britt nei panni di una giornalista russa che viene in Italia per documentare quella che per lei è solo una sciocca ed arcaica forma di superstizione: il cattolicesimo.

Il guaio è che prima scopre di avere una sorella a Napoli, che non vedeva da quand'era bambina, e poi si innamora di un archeologo polacco, che sta lavorando agli scavi di Pompei. Lui a un certo punto contrae la lebbra (giuro che non mi sto inventando niente, come potrebbe sembrare) e - indovina un po' - lei si riduce a chiedere un miracolo alla Madonna, per salvarlo da una morte orribile. Tàc, lui guarisce e lei si converte. C'era da dubitarne?

Se si entra in una certa logica il film è godibilissimo. C'è anche Nino Manfredi, che muore quasi subito ma è praticamente protagonista nei primi 10 minuti. Chiaramente c'è parecchio folclore napoletano, ma non disturba.

La chiesa visibile nel film è il santuario di Pompei:


 Visto su YouTube in una bella copia.

10 luglio 2021

Amore pensami (Eugenio Martin, 1969)

Iglesias e la prima fidanzata, che poi mollerà.

Film spagnolo che narra la storia di Julio Iglesias, o per meglio dire l'episodio centrale della sua vita: quando a vent'anni ebbe un incidente stradale che lo costrinse ad abbandonare la carriera calcistica (era portiere nella squadra riserve del Real Madrid) e gli spalancò indirettamente le porte del successo nella musica.

Sinceramente pensavo peggio. La storia è chiaramente zuccherosa e romanzata, ma si segue con discreto piacere. Simpatica anche la caratterizzazione di Lucia, la biondina che si innamora di Julio e lo aiuta a reagire al suo momento nero. Non mancano 5-6 canzoni, ovvio.

A inizio film si vede il Real che si allena al Bernabeu, agli ordini del tecnico Miguel Muñoz.

Dvd italiano Cult Media: una videocassetta riversata.


09 luglio 2021

Professione: assassino (Michael Winner, 1972)

Lo sguardo glaciale di Bronson.

Storico titolo con Charles Bronson, nei panni per lui abituali del killer freddo come il ghiaccio.

L'inizio è molto promettente, con il primo omicidio portato a termine in modo estremamente elaborato, il tutto senza dialoghi. Purtroppo poi il film prende una piega convenzionale: il rapporto tra il protagonista e il ragazzo è banale, e non riserva grandi sorprese fino al finale, che comunque è senz'altro di effetto.

Keenan Wynn interpreta un personaggio che dovrebbe essere coetaneo del padre di Bronson, in maniera ben poco credibile dato che i due in realtà avevano solo cinque anni di differenza.

Come spesso accadeva nei film di Bronson, c'è una sequenza che non c'entra niente con la storia, piazzata giusto per far lavorare sua moglie, la splendida Jill Ireland, nel classico ruolo della mignotta.

Dvd Golem.

Le ali della libertà (Frank Darabont, 1994)

"La salvezza è qui dentro".

The Shawshank Redemption è un film che piace praticamente a chiunque, credo di non aver mai incontrato qualcuno che non lo abbia apprezzato. Io poi ho una passione per il genere carcerario, e sono anche un discreto lettore di Stephen King, avendo letto almeno 40 dei suoi libri.

In due parole: film splendido. Grande storia, facce giuste, momenti emozionanti (commovente in particolare la prova di James Whitmore) e un finale di rara potenza. Se infatti il film è bellissimo fin dall'inizio, c'è da dire che negli ultimi 25' decolla letteralmente.

Rivisto per l'ennesima volta, la prima nel Bluray italiano.

 

08 luglio 2021

Piso Pisello (Peter Del Monte, 1981)

La prima apparizione di Pisello.

Curiosa commedia di notevole originalità, tutta girata a Milano. Oliviero è un ragazzino di 13 anni che si trova inaspettatamente padre, e non solo: deve pensare in prima persona al bambino (Cristiano, detto Pisello), dato che la madre glielo affida e poi sparisce.

Inutile anche fare affidamento sui genitori di Oliviero: due trentenni totalmente sfasati e incapaci di assumersi una responsabilità qualunque. Così Oliviero e il piccolo Pisello iniziano a girovagare per la città, facendo una serie di bizzarri incontri, tirando a campare. 

Film dolce, una sorta di fiaba metropolitana con qualche attore poco adatto ma complessivamente molto gradevole. Bravissimi i due protagonisti: il ragazzino e il bimbetto, adorabile.

Tra i tanti luoghi milanesi visibili nel film, spicca il Palazzetto dello sport di San Siro, purtroppo oggi non più esistente:


 Dvd italiano 01, di buona qualità.

06 luglio 2021

Sleepers (Barry Levinson, 1996)

 

Il bluray del film.

Un film che ho sempre apprezzato, rivedendolo più volte nei suoi numerosi passaggi televisivi.

La narrazione scorre così bene che non si avverte nemmeno la durata, che resta notevole (quasi due ore e mezza). Non dico che tutto funzioni, ma i pregi sono tanti. Alcuni momenti poi sono emozionanti: come quando Shakes torna a cenare dai genitori e suo padre nemmeno lo ascolta. O la splendida scena del vecchio boss italiano che va a "vendere" al gangster nero il killer del fratello.

Ecco, il cast è un elemento che salta agli occhi in Sleepers: De Niro, Hoffman, persino Vittorio Gassman in uno dei suoi ultimi ruoli, l'ultimo significativo.

Solo una parte della storia mi ha sempre lasciato perplesso: quando l'ex guardia carceraria dell'istituto minorile crolla alla sbarra mentre sta testimoniando su tutt'altra vicenda, senza un motivo apparente. In fondo è una forzatura, che del resto permette alla storia di procedere.

Visto stavolta nel bluray italiano.

02 luglio 2021

Un giorno da leoni (Nanni Loy, 1961)

Il povero Corrado Pani, ormai conscio di quello che lo aspetta.

Gran bel dramma a sfondo bellico con un cast sontuoso valorizzato a dovere.

Il tono è decisamente anti-retorico: Leopoldo Trieste e Nino Castelnuovo si trovano a fare i partigiani praticamente per caso, così come Tomas Milian, che qui è doppiato già in un romanesco molto greve come accadrà anni dopo, quando vestirà i panni del Monnezza o di Nico Giraldi. Il film ha scene molto forti ed intense: soprattutto l'omicidio - fuori campo - di Corrado Pani.

Forse solo la parte finale, con la sequenza del sabotaggio del ponte controllato dai tedeschi, poteva essere un po' accorciata, ma è un dettaglio. Il film emoziona, è ben scritto e ottimamente recitato da tutti quanti: un particolare plauso a Renato Salvatori, intenso e mai eccessivo.

Visto su RaiPlay.

01 luglio 2021

Turbamento (Guido Brignone, 1942)

Fotobusta del film.

Dramma sentimentale con Renzo Ricci protagonista. 

Interpreta un padre ricco ma snaturato, che non vede i suoi tre figli da ben cinque anni, pur provvedendo regolarmente al loro sostentamento.

Un giorno però si innamora della giovane figliola del suo socio (Sergio Tofano, bravissimo) e contemporaneamente si riavvicina alla prole, che lo accoglie con entusiasmo. Ma sorge un problema: sua figlia ha la stessa età della futura sposa, e la cosa inizia a turbarlo non poco...

Buon film, con un cast di doppiatori o futuri doppiatori di primo livello: Tina Lattanzi, Pino Locchi e Peppino Rinaldi. Fittamente dialogato e con un inizio frivolo da telefoni bianchi, cambia marcia nella seconda metà.

Visto in un pessimo dvd saltellante, tratto dalla copia che è visibile su The Film Club.

Rifkin's Festival (Woody Allen, 2020)

Chris Waltz nei panni della morte.

L'ultimo Allen, l'unico che ancora mi mancava da vedere. Uscito con oltre un anno di ritardo, non so se per la pandemia o per le ridicole accuse che il regista newyorchese ha dovuto affrontare in patria.

Comunque il film è modesto. Allen si ripete da troppo tempo, e questi suoi sterili omaggi ai vari Quarto potere, Otto e mezzo, Jules e Jim e Il settimo sigillo francamente non hanno alcun senso: il regista li aveva già omaggiati più e più volte in passato, senza sentire il bisogno di rigirarne addirittura dei pezzetti in chiave parodistica.

Wallace Shawn come protagonista è anche simpatico, e il doppiaggio italiano di Giorgio Lopez funziona bene, ma è troppo vecchio per la parte. La sua romantica storiella con la dottoressa sexy è improbabile; sembra quasi di rivedere uno dei vecchi film italiani degli anni settanta, con Lino Banfi o Gianfranco D'Angelo che cercavano di farsi la Fenech, o magari Gloria Guida.

La mia sensazione è che Allen si sia rotto le scatole di girare da un bel po', e continui a farlo solo per ammazzare il tempo, e perché può permetterselo ovviamente. Anche in questo suo lavoro, ambientato in Spagna, a San Sebastian, fa delle gran belle cartoline di promozione turistica, coloratissime, ma che di cinema hanno ben poco.

Visto in una copia rimediata da emule, con l'audio preso direttamente dalla sala.

Paradise (Stuart Gillard, 1982)

Phoebe Cates: non servono parole. Film-cult della mia fanciullezza, che ho rivisto dopo oltre 30 anni. Avrei fatto meglio a serbare la purez...