Phoebe Cates: non servono parole.
Film-cult della mia fanciullezza, che ho rivisto dopo oltre 30 anni.
Avrei fatto meglio a serbare la purezza del ricordo infantile, seppur velato dalla polvere del tempo. Il film infatti è una sciocchezza: nonostante i suggestivi esterni orientali, ci si annoia parecchio. David e Sarah fuggono nel deserto, inseguiti da un losco principe arabo che vorrebbe rapire la ragazza per farla sua. La trama procede a sbalzi, con il continuo ritorno del principe che arriva col suo codazzo e mette fine all'idillio dei due giovani. Alla fine David lo fa fuori, e finalmente partono i titoli di coda.
La tensione erotica tra i due ragazzi tiene in piedi la prima parte; dopo la sospirata copula, che giunge intorno al minuto 65, il film ha detto quello che doveva dire. E le parti comiche (?) con le scimmie finiscono con l'irritare molto presto.
L'incantevole Phoebe Cates, una diciottenne di rara bellezza e fotogenia, si offre con generosità all'obiettivo: la sequenza della sua doccia nella grotta entra negli highlights del sottogenere erotico-esotico di tutti i tempi.
Visto nel dvd Sinister, che utilizza una fonte video probabilmente giapponese, dato che il nudo maschile è oscurato in modo digitale.