27 settembre 2021

Loro (Paolo Sorrentino, 2018)

Il bluray tedesco del film.


Ricchissimo film di Sorrentino sugli anni del declino del Caimano.

Ho visto la cosiddetta versione internazionale, quella da 150' che è stata pubblicata in home video in diversi paesi tra i quali Francia e Germania, ma non in Italia. A distanza di oltre 3 anni dall'uscita nelle sale. Mistero.

Il film è bello, in una parola: la prima parte è pompatissima, quasi barocca ed incentrata sul personaggio di Scamarcio, qui molto bravo. Poi, dopo circa 40 minuti, entra in scena Servillo, e il film cambia, rallenta e si prende il suo tempo.

Non mancano i soliti vezzi autoriali del regista, che urtano non poco un certo pubblico, perfettamente esemplificati dalla sequenza iniziale con la pecora che entra in casa e stramazza sotto lo split dell'aria condizionata. Poco sensato chiedersi il perché, presumo.

Le vicende politiche sono riassunte in modo chiaro, forse qua e là un po' superficiale, ma del resto non credo fosse intenzione di Sorrentino fare uno di quei noiosi film a tesi à la Martinelli o Giuseppe Ferrara. Il film vive e brilla per l'irresistibile fascino di Servillo, per le caratterizzazioni secondarie di questo o quell'attore (Dario Cantarelli e Fabrizio Bentivoglio su tutti) e per la regìa elegante e (quasi) mai eccessiva. Resta la curiosità di vedere la versione completa, quella uscita in sala da noi divisa in 2 parti e sparita da quel dì.

Visto nel bluray tedesco.

 

26 settembre 2021

Hair (Milos Forman, 1979)

La sequenza in tribunale.

Storico musical americano che non avevo mai visto, quantomeno per intero.

La storia è abbastanza interessante, specialmente nella seconda metà quando il gruppo di amici parte per il Nevada per andare a trovare John Savage in caserma, preludio al finale tragico che coinvolge il malcapitato Treat Williams. Paradossalmente ho apprezzato meno le musiche, che sono poi il motivo per il quale il film è ricordato e celebrato da ormai oltre quarant'anni. Certo l'inizio con Aquarius e la fine con Let the Sunshine In sono di altissimo livello, ma il resto della colonna sonora non mi ha detto molto. Chissà, forse a una seconda visione potrei anche cambiare idea, come sovente mi succede. Un buon film ad ogni modo, con un comparto tecnico di prim'ordine e un gruppo di attori tutti perfettamente in parte.

Visto nel dvd italiano.

25 settembre 2021

Dixie Dinamite & Patsy Tritolo (Lee Frost, 1976)

Non si scherza con Dixie...

Inseguimenti ed esplosioni in questo fumettone molto semplice, pensato - presumo - per il pubblico dei drive-in americani.

Dixie e Patsy sono due sorelle che si trovano in difficoltà economiche dopo che il padre, che distillava liquori illegalmente, rimane ucciso durante un inseguimento con la polizia. Decidono quindi di vendicarsi, diciamo a modo loro, e dopo aver imparato in 15 giorni ad andare in moto e a maneggiare esplosivi (!), il loro piano può finalmente concretizzarsi una volta per tutte.

Filmetto esile ma simpatico. Warren Oates, ovviamente il primo nome nei titoli di testa, non si vede nemmeno troppo. La polizia chiaramente fa la solita figura barbina, tra sbirri idioti e funzionari corrotti.

Per terminare la visione ho avuto bisogno di 4 tentativi, essendomi addormentato più volte a metà film.

Visto in un bel mux con audio italiano, di provenienza ignota.

24 settembre 2021

Inferno rosso - Joe D'Amato sulla via dell'eccesso (Manlio Gomarasca e Massimiliano Zanin, 2021)

La cover del documentario.

Appassionato documentario su Aristide Massaccesi, in arte Joe D'Amato.

Gomarasca e Zanin utilizzano giocoforza materiali già ampiamente noti, in particolare la lunga intervista fatta al regista romano che fu montata in un documentario uscito vent'anni fa intitolato Joe D'Amato Totally Uncut. Del resto, questo passa il convento, visto che D'Amato è morto nel 1999.

Belle le testimonianze dei suoi ex colleghi, con l'eccezione di quella di Franco Lo Cascio, che a mia sensazione è sempre sgradevole. Commovente la parte finale, con la figlia del regista che commenta la significativa assenza di tanti, troppi amici al funerale di suo padre.

Visto su Cielo.

17 settembre 2021

Harvey (Henry Koster, 1950)

Harvey e il suo amico Elwood.

Bella commedia con un gigantesco James Stewart.

Tratto da un lavoro teatrale di grande successo, ha il classico limite di questo tipo di film, e cioé un eccesso di dialoghi: ben scritti, frizzanti ed ottimamente recitati da un cast splendido, su questo non ci piove. Forse però avrebbe giovato una leggera "potatura", qua e là.

Ad ogni modo è arduo non subire il fascino della pellicola, soprattutto per il personaggio di Elwood P. Dowd che Stewart interpreta con sublime misura: un candido, tenero ed irresistibile gentiluomo. E poi c'è Harvey.

Sì perché il coniglio gigante è un personaggio reale, nel film. Non si vede, d'accordo. E nemmeno parla. Eppure è una presenza indiscutibilmente fisica.

La morale del film, per così dire, non è così semplicistica come potrebbe sembrare ad una prima lettura. Il fatto di accettare nella tua vita quello che ti serve per essere sereno, indipendentemente da quello che pensano gli altri, è un messaggio che arriva in profondità. Anche perché non viene spiegato in modo esplicito, ma solo lasciato intendere.

Dvd italiano, con il doppiaggio originale che vede il grande Gino Cervi su James Stewart.

12 settembre 2021

Cocaine - La vera storia di White Boy Rick (Yann Demange, 2018)

Iniziano le grane per il piccolo Rick...

Droga e malavita nella Detroit degli anni ottanta.

Matthew McConaughey è inquietante come sempre, qui nei panni di Richard Wershe senior, il padre di una famiglia disfunzionale a dire poco: madre assente (fuggita chissà dove), una figlia tossica, niente soldi e così via. 

Il film parte molto bene: ci si "entra" dentro in un attimo, anche per l'assenza degli inutili titoli di testa. Poi la vicenda prende una piega surreale, soprattutto considerando che la pellicola dovrebbe essere tratta da una storia vera. In pratica FBI e la squadra narcotici della città di Detroit utilizzano il figlio quattordicenne di Wershe, facendolo infiltrare in una gang di neri dedita allo spaccio di cocaina. Da lì ne succedono di ogni, in estrema sintesi. Finale amaro.

Più che un film sulla malavita, è un dramma familiare ambientato nel mondo del narcotraffico. Bello il rapporto tra i due fratelli e il padre, senza contare i bizzarri nonni interpretati da Piper Laurie e Bruce Dern.

Visto in un rip da dvd.

Le vite degli altri (Florian Henckel von Donnersmarck, 2006)

Il funzionario che legge Brecht.
 

Dramma tedesco ambientato nella DDR degli anni ottanta, pochi anni prima del crollo del muro di Berlino.

Si segue la vicenda di un funzionario della Stasi, un fervente comunista che sembra perfettamente incasellato nell'infernale meccanismo della polizia segreta del suo paese. Sembra, appunto. Perché poi, quando gli viene assegnato il compito di tenere sotto controllo un famoso scrittore, le prime crepe iniziano a manifestarsi in lui, e non solo perché si innamora della bella compagna dell'uomo.

In breve tempo questo spietato agente della Stasi inizia ad umanizzarsi, nascondendo al suo superiore le informazioni più pericolose e compromettenti. Sì perché lo scrittore è davvero un "nemico dello Stato", almeno secondo la definizione che era d'uso al tempo nei paesi dell'est. 

Il film, che ho visto dietro consiglio di un'amica, ha diverse frecce al suo arco: la ricostruzione ambientale, le interpretazioni e soprattutto la peculiare descrizione del comportamento di questo funzionario, che vive una sorta di "scissione" tra dovere e sentimento.

Resta però un film molto lungo a mio parere (133'), e con troppi finali infilati uno dopo l'altro negli ultimi venti minuti. Peccato, anche perché l'ultimo è di notevole impatto emotivo.

Dvd italiano.

 

Sono fotogenico (Dino Risi, 1980)

Gassman nei panni di sé stesso.

Rivisto per l'ennesima volta questo classico pozzettiano.

Si ride sempre parecchio, anche (soprattutto?) grazie ad Aldo Maccione, perfetto nei panni dell'agente truffaldino e sessuomane. Eppure il retrogusto amaro viene fuori regolarmente, anche prima della fine.

Sembra chiaro che Risi si sia voluto divertire rappresentando alcuni personaggi del mondo romano del cinema che lui conosceva come le sue tasche: come non pensare a Dino De Laurentiis quando spunta un ricco produttore napoletano che va ad Hollywood?

Pozzetto comunque è in forma e regala momenti notevoli. Gustose - e non gratuite - le apparizioni di Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Barbara Bouchet e Mario Monicelli, tutti nei panni di loro stessi chiaramente.

Dvd italiano, mediocre.

08 settembre 2021

Un mondo nuovo (Vittorio De Sica, 1966)

 

I due piccioncini a letto insieme.

Discreto dramma anti abortista girato a Parigi da De Sica.

Scritto con Zavattini, è un film forse un po' bolso, dato che la storia di questi due giovani e teneri innamoratini non raggiunge mai picchi di particolare interesse. Lei è una studentessa di medicina al primo anno; lui uno squattrinato fotografo italiano. Scocca la scintilla, e lei resta incinta. Da lì parte il dramma: che fare del pupo in arrivo?

Dopo dubbi e tentennamenti vari, lei si convince ad abortire, usando il denaro che lui si è procurato in modo umiliante grazie ad una vecchia fiamma. Ma ovviamente la ragazza cambia idea all'ultimo momento, come del resto non poteva non accadere in un film italiano del 1966.

La pellicola ebbe delle traversie censorie allucinanti, se viste oggi. La scheda del film sul sito italiataglia.it lascia interdetti: dopo tagli e manomissioni varie, uscì nelle sale senza ottenere un particolare riscontro, e da allora è sparito nel nulla. Anzi, credo che molti appassionati di cinema non lo abbiano mai nemmeno sentito nominare.

Registicamente è un buon prodotto, con qualche strano tentativo di flirtare con la Nouvelle vague, il che spiazza un po'. La parte finale è la migliore, quando la ragazza (Christine Delaroche) va dalle due mammane: una sequenza costruita e girata in modo impeccabile.

Ho visto il film, del tutto casualmente, la sera in cui è giunta la notizia della morte di Nino Castelnuovo, protagonista maschile. Nel film appaiono, per pochi istanti, Georges Wilson, Rosanna Schiaffino, Bernard Musson, Isa Miranda e persino Sean Connery, ripreso all'uscita di un cinema dove si trovava per promuovere un suo 007 (credo).

Visto in una copia da CSC, che ha reintegrato i tagli effettuati 40 anni prima.

02 settembre 2021

L'arrivista (Pierre Granier-Deferre, 1974)

 

Delon osserva la moglie, chiusa in clinica.

Delon protagonista in questo deludente dramma sentimentale a sfondo politico.

Dico "sfondo" perché in realtà la vicenda si concentra decisamente sulla insana passione amorosa di Delon per Sydne Rome, che è la sua amante. Per lei, lui sragiona letteralmente, nonostante stia vivendo un delicato momento professionale (è un politico di opposizione pronto ad entrare al governo come ministro).

Il mondo della politica francese è descritto con notevole cinismo, proprio come ci si aspetterebbe: il doppiogiochismo impera. Ma il tutto resta ben poco interessante, mentre la storia arranca mostrando il bel Delon che continua inutilmente a telefonare alla sua bella, senza che lei si degni di rispondere.

La Rome è un altro punto debole della pellicola, soprattutto perché si doppia sciaguratamente da sola. Finale tragico, ovvio.

Visto una copia da RaiSat.

Paradise (Stuart Gillard, 1982)

Phoebe Cates: non servono parole. Film-cult della mia fanciullezza, che ho rivisto dopo oltre 30 anni. Avrei fatto meglio a serbare la purez...