29 febbraio 2024

Gli effetti dei raggi gamma sui fiori di Matilda (Paul Newman, 1972)

Ruth, la figlia più grande.

Titolo curioso per questo dramma tratto da una pièce teatrale e diretto da Paul Newman, al suo secondo film come regista.

Joanne Woodward è Beatrice, la madre di due ragazze adolescenti. Le tre donne vivono in una vecchia e squallida casa: per far quadrare i conti, ospitano una donna anziana affetta da demenza.

Questo il quadro generale, a cui si aggiungono le crisi di epilessia di Ruth, la figlia maggiore; i silenzi di Matilda, che apre bocca solo se interrogata e perlopiù rispondendo a monosillabi; gli illusori progetti di Beatrice, che pensa di aprire un ristorante pur non avendo il denaro necessario.

Film curioso, cupo, a tratti noiosetto ma comunque meritevole di una visione. Brave le tre attrici protagoniste, molto triste la presenza della donna anziana e totalmente afasica.

Visto nel dvd italiano A&R: il doppiaggio italiano è molto disturbato, purtroppo.

28 febbraio 2024

Sbirri bastardi (Tom Clegg, 1978)

Un'inquadratura che dice tutto.

Gran titolo (italiano) per il secondo episodio delle avventure dell'ispettore Sweeney, anche se per qualche motivo in questo film viene chiamato Jack Regan.

A distanza di un anno dal primo film il protagonista è sulle tracce di una bizzarra banda di rapinatori di banche, che dopo ogni colpo si tiene esattamente 60mila sterline ed abbandona tutto il resto del malloppo per strada. Bontà loro.

La trama, a tratti decisamente contorta, ha dei buchi notevoli: personaggi che entrano ed escono, divagazioni sentimentali inutili, stramberie varie. L'inizio però è gustoso, e in qualche modo il film si segue volentieri nonostante tutto. Certo l'indagine è svolta in modo farraginoso, ma giunge ad un bel finale spiazzante, proprio come quello del primo capitolo.

Visto nel dvd italiano Sinister.

27 febbraio 2024

99 donne (Jesus Franco, 1968)

Herbert Lom nei panni del governatore.
 

Titolo storico di Jesus Franco, tutt'oggi tra i suoi lavori più noti.

Si tratta di un mediocre women in prison con un cast internazionale: la parte italiana è affidata a Rosalba Neri e Luciana Paluzzi, anche se quest'ultima si vede solo nei primi minuti.

Noioso e girato in modo elementare, com'era prevedibile, narra la fuga di tre detenute da un carcere femminile gestito da una spietata aguzzina. L'elemento erotico, vera colonna portante di tutto il sottogenere, è modesto, quantomeno nella copia che mi è toccato di affrontare.

Come sempre con Franco, pare che esistano una dozzina di versioni differenti del film, approntate per i vari paesi, poi per le edizioni televisive ed Home Video. Approfondire queste vicende sarebbe senz'altro molto più interessante rispetto alla visione del film in sé.

Visto nel dvd italiano A&R.

26 febbraio 2024

La squadra speciale dell'ispettore Sweeney (David Wickes, 1977)

Il protagonista John Thaw.

Poliziesco inglese tratto da una serie TV di grande successo lassù.

Non malvagio, ma sembra proprio la puntata di poliziesco televisivo anni '70, soltanto più lunga e girata con più soldi. La storia è sceneggiata con una certa cura, ma i personaggi non interessano mai granché. Certo il finale spiazza parecchio, e mi ha fatto venire voglia di vedere anche il séguito, uscito un anno dopo. Vedremo.

Visto nel dvd italiano.

22 febbraio 2024

Target - Scuola omicidi (Arthur Penn, 1985)

Hackman e Matt Dillon.

Bel film di spionaggio girato quasi interamente in Europa, tra Francia e Germania.

Gene Hackman è un onesto lavoratore che vive a Dallas con moglie e figlio, il turbolento Matt Dillon. Un giorno la moglie di Hackman sparisce nel nulla mentre si trova in Europa, così padre e figlio partono per Parigi per cercare di rintracciarla. In breve tempo Dillon scopre che il babbo non è il tranquillo operaio che credeva, ma un ex agente della CIA, ora costretto a tornare operativo per salvare la pelle dell'amata consorte. Ma chi c'è dietro questo strano rapimento?

Non conosco granché del cinema di Arthur Penn, che ha firmato film anche molto importanti vincendo diversi premi. Questo suo lavoro mi ha convinto fino a un certo punto: le mie perplessità riguardano soprattutto la storia, a tratti poco probabile e che non sempre scorre con la fluidità necessaria.

Il film però resta bello e ben diretto. Il rapporto padre-figlio, pur con qualche forzatura, è reso con un certo gusto. Non mancano un paio di divertenti inseguimenti curati dalla leggendaria equipe di Remy Julienne.

Visto in una copia rimediata fortunosamente.

I ribelli della notte (Curtis Hanson, 1986)

Tre giovani spacciatori.

Dramma urbano che racconta le vicissitudini di un gruppo di ragazzini finiti nel giro degli spacciatori di droga a New York.

Girato per la televisione, è un prodotto valido e diretto con solido mestiere, pur dovendo adeguarsi a certi inevitabili compromessi. Nessuna parolaccia, per esempio; cosa che stona parecchio nel contesto di un gruppo di adolescenti che vivono per strada e campano di espedienti.

Attori tutti bravi, tanto i ragazzini quanto gli adulti, da Howard Rollins in giù. Pessima la musica, così come il doppiaggio italiano che ho cassato dopo meno di due minuti.

Visto nel dvd italiano, in inglese con i sottotitoli.

20 febbraio 2024

Equus (Sidney Lumet, 1977)

I due protagonisti.

Cupo, particolare dramma di Sidney Lumet tratto da una pièce teatrale.

Richard Burton è uno psichiatra che ha in cura un ragazzo di 17 anni che ha accecato sei cavalli in un maneggio, senza spiegare il motivo del suo gesto. Indagando sul giovane e parlando con la sua famiglia, il dottore riesce ad aiutare il ragazzo, ma così facendo acuisce la sua crisi personale di uomo e di medico.

L'inizio è molto intrigante, e per un bel po' il film funziona bene nonostante una tematica di partenza tutt'altro che facile. Si tratta di un film molto parlato, e spesso Richard Burton si rivolge direttamente al pubblico con dei lunghi monologhi, affascinanti quanto torrenziali. Ci sono momenti di grande suggestione (la sequenza in cui Burton dice "Che se ne fa dell'angoscia, un cavallo?" è la cosa migliore del film, secondo me.), alternati a fasi di stanca, ma nel complesso mi è parso un buon film, anche se la sua derivazione teatrale è troppo evidente. Ottimo Burton, così come il giovane Firth.

Visto nel dvd italiano.

19 febbraio 2024

12 anni schiavo (Steve McQueen, 2013)

Padrone e schiavo ai ferri corti.

Il dramma di un uomo usato come uno schiavo negli Stati Uniti di metà Ottocento.

Titolo molto celebrato (vinse anche l'Oscar come miglior film dell'anno), non mi ha convinto fino in fondo. Ha le sue qualità, senza dubbio: ma la storia per qualche motivo non diventa mai emozionante, nonostante il tema. Soltanto la sequenza con Paul Giamatti mi è parsa riuscita da quel punto di vista, con gli schiavi nudi valutati dai possibili compratori come pezzi di carne al supermercato.

I personaggi sono prevedibili: il padrone dal cuore d'oro, quello sadico e pervertito. Attori tutti bravi. Qualche sequenza però avrebbe meritato una riduzione: le lungaggini non mancano, così come i colpi bassi. Nel complesso è un discreto film, ovviamente sopravvalutato per motivi ideologici, visto che narra la storia vera (per modo di dire, come sempre ad Hollywood) di un poveraccio che dovette passarne di ogni.

Visto in una copia rimediata fortunosamente.

18 febbraio 2024

Il giustiziere della notte 5 (Allan A. Goldstein, 1994)

Bronson va a timbrare il cartellino.

Ultimo capitolo della saga, ed ultimo film di Bronson in generale.

Paul Kersey ha ormai più di 70 anni, e la cosa si vede tutta: dopo quasi 50 minuti non ha ancora steso nessuno. Che delusione. Oltretutto, quando finalmente si mette al lavoro, non usa nemmeno più la pistola, ma ammazza con il veleno o con una bomba nascosta dentro un pallone da calcio.

Stavolta il nostro eroe si mette contro una gang di malavitosi italo/irlandesi, che gestiscono un racket in città. Tutto resta abbastanza fumoso, ma poco importa. Kersey ovviamente ha una nuova fidanzata, ed altrettanto ovviamente la poverina non farà una bella fine.

Si tratta di un onesto tv-movie anni Novanta: già meglio del quarto episodio, quindi. Il cast è discreto, e nella sua cialtroneria di fondo il film può persino divertire. Anche il doppiaggio italiano sale di livello rispetto ai due precedenti: su Bronson qui c'è Glauco Onorato.

Tra le stramberie della trama, il killer perseguitato dalla forfora: un vero unicum nel genere.

Visto in una ottima copia muxata: tutt'altra cosa rispetto alle videocassette puzzone che si trovavano in giro tempo fa.

Sadismo (Donald Cammell e Nicolas Roeg, 1970)

Il protagonista James Fox.

Bizzarro film inglese con Mick Jagger nel cast.

Tecnicamente ci sono molte (troppe) sequenze bizzarre, originali a tutti i costi. La narrazione procede molto lentamente, e le caratterizzazioni dei personaggi (un gruppo di malavitosi londinesi) sono al limite del grottesco.

Il tutto è stato terribilmente noioso, a mio gusto personale. Un prodotto figlio del suo tempo, invecchiato in modo imbarazzante: io ho abbandonato dopo 40 minuti.

Jagger, nella parte della pellicola che sono riuscito a reggere, si vede solo per pochi secondi. Chissà.

Visto nel dvd italiano.

17 febbraio 2024

Spring Breakers (Harmony Korine, 2012)

Rachel Korine e Selena Gomez.

Quattro sballone partono per la vacanza primaverile che negli USA si fa quando si frequenta il college. L'intento iniziale è solo quello di ubriacarsi ed accoppiarsi il più possibile, ma succederà ben altro.

Film odioso, per molti motivi. Ok, ci sono quattro belle ragazze in mutande per tutto il tempo, ma ogni cosa suona fastidiosamente fasulla, proprio come il divertimento indotto dal consumo di alcol e droghe. La regìa, effettata e compiaciuta, nasconde dietro mille orpelli una inconsistenza di fondo pressoché totale. La musica è pessima, e lasciamo perdere l'assurdità della trama che vede due ragazzotte di 20 anni fare una strage nella villa-bunker di un pappone difeso da un esercito di balordi armati fino ai denti, il tutto da sole e senza riportare un graffio.

Visto nel dvd italiano, con un doppiaggio che aggiunge una ulteriore nota fasulla come spesso accade in film del genere.

L'uomo che bruciava i cadaveri (Juraj Herz, 1969)

Il crematorio.

Notevole film cecoslovacco (purtroppo senza sottotitoli in tedesco) dal fascino sinistro, che ho recuperato su segnalazione di un amico.

Karel lavora nel forno crematorio di un cimitero. Siamo alla fine degli anni Trenta, e l'invasione tedesca del paese è ormai prossima. I nazisti del posto fanno notare all'uomo che sua moglie è mezza ebrea, cosa che non lo favorirà di certo quando i crucchi saranno al comando. E che dire dei due figli? Urge riflettere sulla cosa, e prendere una posizione netta sull'argomento.

La trama, me ne rendo conto, non rende giustizia al film. Intelligente, girato con idee e senso del ritmo, non annoia e non indulge nemmeno troppo in oscuri simbolismi, nonostante il tema si prestasse. Molto bella l'idea del museo delle cere con delle persone in carne e ossa al posto delle statue.

Il film si regge sulla straordinaria prova del protagonista Rudolf Hrusinsky, che personalmente non conoscevo prima di ieri. Molto riuscite ed originali anche le transizioni tra le varie sequenze.

Visto nel dvd italiano, con i sottotitoli dato che il film - a quanto sembra - non è mai stato doppiato.

14 febbraio 2024

Il giustiziere della notte 4 (J. Lee Thompson, 1987)

Toglietemi tutto, ma non il mio AK-47.

Sembrerà strano a qualcuno, ma nel 2024 c'è gente che guarda il quarto capitolo della saga di Death Wish.

Il sinistro Paul Kersey (un Bronson fatalmente invecchiato) torna a Los Angeles e si mette in testa di sgominare il traffico di droga, dopo che la figlia adolescente della sua fidanzata è rimasta stecchita per un'overdose di cocaina. Parte quindi una rozza indagine, che lo porta a scoprire che la polverina arriva in città nascosta nei pesci, proprio come in Piedone lo sbirro tra l'altro.

Si tratta di un prodotto fondamentalmente televisivo: fotografia mediocre, musica orrenda e una storiella da fumetto. Aggiungiamo un esecrabile doppiaggio che ho preferito evitare dopo aver visto in italiano i primi cinque minuti. C'è da dire che la svolta finale non è malvagia, ma tutto è tirato via alla meno peggio, e i malavitosi da barzelletta che dovrebbero controllare il racket fanno sorridere per la loro idiozia.

Visto in inglese con sottotitoli, in una copia rimediata fortunosamente.

13 febbraio 2024

Cielo di piombo, ispettore Callaghan (James Fargo, 1976)

Lo sguardo di Callaghan.

Discreto poliziesco con Clint Eastwood, qui per la terza volta nei panni del celebre ispettore dal grilletto facile.

Stavolta Callaghan viene affiancato da una donna: questa è forse l'unica nota gustosa della sceneggiatura, che dà vita a diverse situazioni divertenti, ancorché prevedibili. Per il resto si viaggia abbastanza con il pilota automatico.

Bello l'inseguimento a piedi a metà film, così come vedere Eastwood ad Alcatraz tre anni prima di girare il capolavoro di Don Siegel.

Visto nel dvd italiano.

12 febbraio 2024

Il giustiziere della notte 3 (Michael Winner, 1985)

Bronson e il suo hobby preferito.

Terzo capitolo della cinquina di Death Wish con Charles Bronson protagonista.

Paul Kersey torna a New York per incontrare un vecchio amico reduce della guerra in Corea, ma una gang di pazzi assassini irrompe nel suo appartamento e lo fa fuori proprio in quel momento. Inizialmente accusato dell'omicidio, Kersey scopre che tutto il quartiere è in mano a bande di ragazzi violenti che terrorizzano la brava gente. Quando viene rilasciato, il nostro eroe si mette subito al lavoro, stavolta spalleggiato dal commissario di turno.

Film incredibile: i morti ammazzati alla fine saranno almeno un centinaio. Dopo una prima parte relativamente plausibile, nella seconda metà il film si trasforma in una sorta di versione filmica di un videogioco sparatutto, con auto che esplodono, edifici in fiamme ed infiniti scontri a fuoco con mitragliatrici e kalashnikov in mezzo alle strade di New York.

Tra i momenti cult, Bronson che uccide (sparandogli alle spalle) un ladro che gli aveva rubato la macchina fotografica con tutto il quartiere in tripudio che lo applaude dalle finestre come un eroe. Fantastico.

L'intrattenimento non manca, e vedere Bronson che semina cadaveri per strada è sempre un sadico piacere: ma la grana è davvero grossa. Col passare dei minuti il film somiglia sempre più a una parodia, accumulando situazioni in maniera grottesca. Ciò detto, non vedo l'ora di gustarmi (?) il quarto episodio.

Visto in una copia rimediata fortunosamente.

 

11 febbraio 2024

Il giustiziere della notte 2 (Michael Winner, 1982)

Bronson si prepara a mettere tutti in riga.

Secondo capitolo delle disavventure di Paul Kersey.

Stavolta siamo a Los Angeles. Una banda di balordi stupra e uccide sia la figlia che la domestica del nostro eroe: la sua reazione si può definire in molti modi, ma l'aggettivo imprevedibile non rientra certo tra le possibilità.

Bel film: i cattivi sono follemente eccessivi, ma nel contesto di un film in cui è tutto eccessivo la cosa non dispiace. Terribile la sequenza della violenza sessuale alla domestica, che in Italia venne accorciata di parecchio. Bronson è fantastico, ma il grande Vincent Gardenia gli ruba la scena in quelle poche sequenze in cui appare. Meno sfruttato Anthony Franciosa, che si vede per un paio di minuti a dire tanto.

La seconda parte ha un ritmo meno incalzante: tutta la lunga sequenza in cui Gardenia si mette a pedinare Bronson di notte poteva forse essere abbreviata. Comunque il film funziona a puntino, e fa il suo dovere. Bello anche il finale, che fa immaginare la realizzazione di un terzo capitolo, che arriverà puntualmente tre anni dopo.

Visto in una copia muxata: video da bluray estero, audio italiano con qualche inevitabile buco durante le scene più forti.

Patch Adams (Tom Shadyac, 1998)

10 e lode per Monica Potter.

Robin Williams mattatore in questo discutibile biopic.

Ricordo che lo vidi al cinema, rimanendo alquanto perplesso. Rivisto oggi, resta un prodotto divertente ma troppo semplicistico e a tratti anche irritante, nonostante la bravura del protagonista (ottimo anche il lavoro di Carlo Valli al doppiaggio).

Troppe scene che puzzano di fastidiosa finzione, troppi luoghi comuni, troppi personaggi caricaturali: il compagno secchione, il rettore odioso, le infermiere dal cuore d'oro. Sembra che chi ha scritto la sceneggiatura non abbia mai messo piede in un ospedale in vita sua. Buon per lui, se è davvero così, ma ne dubito. 

L'incantevole Monica Potter è la protagonista femminile, ma il suo ruolo è insapore.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente.

L'assassino fantasma (Javier Setò, 1969)

Lui, lei e l'altro.

Thriller poco italo e molto spagnolo che parte bene ma si perde strada facendo.

Teresa Gimpera è sposata con Larry Ward, ma i due sono in crisi anche perché lei lo tradisce con suo fratello gemello. I due amanti decidono di eliminare il maritino, ma ci sarà da penare non poco; anche perché la diabolica coppia ha scelto un metodo che definire macchinoso è riduttivo.

Costruzione faticosa, logica spesso incomprensibile, ma il film non è privo di una certa originalità. Doppio, assurdo colpo di scena finale, direi quasi comico a quel punto. C'è anche Giacomo Rossi Stuart, in un ruolo da fumetto.

Visto nel dvd italiano.

08 febbraio 2024

Grido di pietra (Werner Herzog, 1991)

La spedizione in viaggio.

Un grande regista alle prese con una storia di montagna: sembrava il film ideale per i miei gusti.

Invece ho retto solo poco più di 30 minuti. L'impressione è quella di una fiction televisiva del periodo: il doppiaggio non aiuta, ma al di là di questo è proprio la storia a procedere in modo piatto e mai interessante. Il primo incontro tra i due protagonisti davanti alle telecamere è addirittura comico, e dovrebbe essere il motivo scatenante della loro rivalità. Mah.

C'è la voce fuori campo di Donald Sutherland a spiegare tutto quanto, ma la cosa non aiuta. Del tutto inutile la presenza della donna, la francese Mathilda May. Resta da chiedersi perché un regista come Werner Herzog abbia girato un prodotto così sciatto.

Ad ogni modo il film mi ha spinto ad approfondire la vicenda reale di questa montagna delle Ande, il Cerro Torre, e di come venne scalata dall'uomo.

Visto nel dvd italiano, mediocre.

07 febbraio 2024

La pretora (Lucio Fulci, 1976)

Sua Maestà Edwige.

Storico titolo con la Fenech, mai così nuda.

La storia non è niente di che. Due sorelle gemelle vengono confuse l'una per l'altra: la prima è un integerrimo giudice di una pretura della provincia veneta, l'altra si diverte facendo foto e filmetti zozzi e andando a letto con chiunque. Gli equivoci non potranno mancare.

Non così divertente come si potrebbe pensare, ha dialoghi talora volgari e qualche rallentamento della vicenda nella seconda parte. Un paio di attori inadeguati (Raf Luca, Dettori) e altri poco sfruttati (Lionello, il grande Gianni Agus). Ad ogni modo il film, perlomeno visto oggi, è soprattutto un tributo alla bellezza della Fenech, da vedere in estatica ammirazione.

Visto nel dvd italiano.

06 febbraio 2024

L'appartamento del 13° piano (Eloy de la Iglesia, 1972)

Le vittime iniziano ad occupare spazio.

Thriller drammatico spagnolo recentemente uscito in dvd. Il titolo originale (La semana del asesino) è più chiaro di quello italiano.

Marco lavora in un mattatoio a Madrid ed è fidanzato con Paola. Un giorno l'uomo litiga con un tassista per difendere la ragazza, e per errore lo uccide. A quel punto inizia un'inarrestabile discesa nella follia, che lo porta ad accumulare cadaveri nel suo squallido appartamento, che nel giro di pochi giorni diventa una specie di camera a gas. Intanto Marco conosce Nestor, un giovanotto effeminato che vive in uno degli alti palazzoni davanti a casa sua: tra i due nasce una strana amicizia.

Film divertente, che ho seguito con interesse. La polizia è assente, e qualche personaggio secondario è caratterizzato in modo eccessivamente macchiettistico (il collega anziano, il venditore di profumi). L'atmosfera però è quella giusta, e il rapporto tra Marco e Nestor intriga.

Visto nel dvd italiano Sinister, che propone la versione integrale reintegrando con i sottotitoli le sequenze a suo tempo sforbiciate per l'uscita in Italia.

Salvate mia figlia (Sergio Corbucci, 1951)

Andrea dopo aver ferito la figlia.

Gran bel titolo per l'esordio registico di Sergio Corbucci.

Collesanto, immaginario paesotto vicino Roma. Andrea (Ermanno Randi) è un padre vedovo che un giorno spara accidentalmente a sua figlia Mariuccia. Invece di finire in galera, l'uomo si precipita a Roma per cercare un medico che operi la bambina, che versa in condizioni disperate e non può muoversi. In breve, Andrea scopre che un chirurgo chiede ben centomila lire per un intervento del genere: dove trovare i soldi? Rubarli diventa ben presto l'unica opzione.

Gran bel film, secondo me. Robusto, ben diretto e con qualche svolta inaspettata, come quando si scopre che Vittorio Duse in realtà è un finto prete. Anche il finale spiazza un poco, dato che il protagonista, pur discolpato, finisce comunque al gabbio per il furto che ha commesso. Ermanno Randi, ottimamente doppiato da Gualtiero De Angelis, era un attore mediocre. Morì trentunenne, pochi mesi dopo l'uscita del film, ucciso a colpi di pistola dal suo amante omosessuale. Storiaccia.

Il film è stato girato a Poli, a una quarantina di chilometri dalla capitale. La scuola che frequenta la piccola Mariuccia è in piazza Conti:

 

Visto in una pessima copia da telecinema, di soli 70 minuti e con molte sequenze tronche. Pare non ci sia di meglio, purtroppo.
 

We Are The World: la notte che ha cambiato il Pop (Bao Nguyen, 2024)

Una foto promozionale.

Documentario sulla realizzazione del famoso pezzo, che nel 1985 vendette zilioni di copie e si sentì per mesi e mesi.

Ben realizzato, chiarisce soltanto in parte il mistero di come fu possibile mettere d'accordo tante personalità così importanti del mondo musicale americano. Tra gli intervistati, il più simpatico è Huey Lewis. Curioso vedere Bob Dylan che non fa nemmeno lo sforzo di fingere di cantare durante l'incisione del ritornello.

Clamorosa la battuta di Paul Simon, che vedendo intorno a sé quell'incredibile gruppo di artisti, commentò "Se qui scoppiasse una bomba, John Denver tornerebbe famoso".

Visto su Netflix, in parte doppiato e in parte coi sottotitoli.

04 febbraio 2024

Appassionata (Gianluigi Calderone, 1974)

Una 18enne Ornella Muti.

Eleonora Giorgi ed Ornella Muti alle prime armi in questo dramma erotico di buon livello.

Diretto con un certo gusto, vede le due amiche entrare in contrasto a causa del padre della Muti, il solito Gabriele Ferzetti. La Giorgi se lo fa senza troppi problemi, e a quel punto (per motivi non molto chiari) la Muti decide di voler emulare l'amica.

Filmetto torbido e mai noioso, ben sviluppato ed impreziosito dalla presenza di Valentina Cortese, che interpreta la madre non troppo in bolla della Muti. C'è anche Ninetto Davoli, che appare in una sequenza incomprensibile e che non c'entra niente col resto del materiale narrativo. Venendo al sodo: le due protagoniste regalano un full frontal a testa, ma la sequenza lesbo tra le due, che francamente davo per scontata, non arriva mai. Pazienza.

Visto nel pessimo dvd Cinekult, una vhs riversata.

01 febbraio 2024

Eyes Wide Shut (Stanley Kubrick, 1999)

"Non trattiamo solo costumi..."

L'ultima opera di Stanley Kubrick è anche il suo unico film che abbia visto al cinema. Ricordo che andai a vederlo nel pomeriggio di sabato 2 ottobre 1999, alla Sala 1 del cinema Odeon, che ora non esiste più. Fu un'esperienza memorabile.

Erano almeno due anni che si parlava della pellicola, e l'attesa per vedere quello che sarebbe stato l'ultimo film di Kubrick (che era morto ormai da sei mesi, in quel momento) si era gonfiata a dismisura. Non rimasi affatto deluso: il film mi parve splendido, e non ho mai cambiato idea.

Rivisto oggi a distanza di qualche tempo dall'ultima volta, mantengo le (minime) perplessità che ebbi in sala quella sera di ormai 25 anni fa. Le fantasie di Cruise in b/n sulla moglie che lo tradisce con un ufficiale della Marina, la recitazione della Kidman quando ha fumato marijuana... alcuni momenti avrebbero meritato, forse, un montaggio più svelto. Ma EWS offre talmente tanto che non mi sembra sensato stare a fargli le pulci per qualche piccola imperfezione.

Tra l'altro non ricordavo nemmeno così bene come pensavo alcuni passaggi, come la visita alla figlia del paziente deceduto che si dichiara innamorata del dottor Harford, e altre minuzie.

Visivamente è qualcosa di incredibile, una gioia per gli occhi dall'inizio alla fine. E l'utilizzo delle musiche, come sempre in Kubrick, è magistrale. Cruise e la Kidman per me erano e restano attori di medio livello, ma che importa.

Rivisto su Netflix.

Paradise (Stuart Gillard, 1982)

Phoebe Cates: non servono parole. Film-cult della mia fanciullezza, che ho rivisto dopo oltre 30 anni. Avrei fatto meglio a serbare la purez...