30 luglio 2022

L'ultimo boy scout (Tony Scott, 1991)

Un'immagine pubblicitaria del film.

Il cinema di Tony Scott non mi è mai piaciuto. Troppo patinato, troppo americano, nel senso peggiore del termine.

Anche questo suo film, che pure ha i suoi pregi, non è stato appagante. Dopo un inizio shock che ben poco ha a che fare col resto della pellicola, con un giocatore di football americano che dà di matto e ammazza 3-4 avversari a colpi di arma da fuoco durante una partita per poi suicidarsi sul campo, inizia il film vero e proprio.

Bruce Willis e Damon Wayans sono la solita strana coppia che si mette ad indagare su un paio di misteriose morti. Tra battute salaci e botte da orbi si arriva al finalone, ambientato in uno stadio da football per chiudere in qualche modo il cerchio.

Personaggi fortemente stereotipati, cazzute scene d'azione, testosterone fuori controllo, esagerazioni a secchiate e così via. Scott aveva un solido mestiere, su questo non si può discutere: il fatto è che il suo tipo di cinema mi lascia indifferente, quando va di lusso.

Visto nell'obsoleto dvd italiano.

I nostri ragazzi (Ivano De Matteo, 2014)

Ostilità a tavola.

Dramma a sfondo famigliare diretto da Ivano De Matteo, a mio parere molto più a suo agio come attore.

La vicenda è interessante, e direi anche sceneggiata in modo attento, fino ad un finale secco, sebbene di impatto emotivo pressoché nullo. I problemi comunque sono altri: personaggi stereotipati, qualche attore tremendo (i due ragazzini), la solita, immancabile presenza di scene-madri inutilmente strillate tipica del nostro cinema, che si accompagna alla pessima abitudine dei nostri attori, cioé quella di bisbigliare invece di parlare.

Tutto o quasi suona quindi fasullo, per non dire fastidioso, nonostante la buona prova dei quattro protagonisti adulti. Sui due ragazzini, come detto, meglio tacere.

Visto su RaiPlay.

I... come Icaro (Henri Verneuil, 1979)

Yves Montand, invecchiato per il ruolo.

Thriller fantapolitico francese diretto dal bravo Verneuil.

Yves Montand, il protagonista, era uno che questi film se li andava proprio a cercare: basti vedere i suoi ruoli in alcune pellicole di quel decennio firmate da Costa-Gavras. Qui interpreta un magistrato che vorrebbe far luce sull'assassinio del presidente del suo paese: troverà le prevedibili porte chiuse, e finirà per pagare di persona la sua cocciutaggine.

Film discreto, ma pesantuccio: ambientato in un paese fittizio e mai nominato in modo esplicito, si basa alla lontana sull'omicidio di John Kennedy, ma si prende le sue ovvie libertà. La bella musica di Ennio Morricone si sente ben poco, purtroppo, e l'azione è quasi inesistente. Il film si concentra sul faticoso tentativo di questo magistrato di evidenziare le numerose contraddizioni nella versione ufficiale dell'attentato, con abbondanza di dialoghi e qualche momento di stanca. 

Molto bella la sequenza sull'esperimento di Milgram, così come quella con lo scassinatore professionista cooptato per entrare nell'appartamento del pezzo grosso dei servizi segreti. Nel cast comunque ci sono pochissimi volti noti, tolto il protagonista.

Visto in una copia muxata con audio italiano.

26 luglio 2022

Spara ragazzo spara (Peter Patzak, 1976)

Lo sguardo allucinato di Raymond Pellegrin.

Tosto dramma franco-tedesco, che la nostra distribuzione tentò di spacciare per un poliziesco.

In realtà il film è tutt'altra cosa. Racconta la storia di un giovane ragazzo disagiato (Yves Beneyton) che vivacchia facendo il ballerino e soprattutto l'amante di un ricco malavitoso (Raymond Pellegrin, in un ruolo sgradevole) pur non essendo omosessuale. Sembra quasi di vedere un film di Fassbinder, a tratti. La vicenda ha poi diverse svolte, nessuna delle quali così interessante da essere qui raccontata per filo e per segno. Si arriva comunque ad un inevitabile finale tragico, e tanto basti.

Film curioso, non molto nelle mie corde sinceramente, ma apprezzabile. Bella la musica e anche alcuni luoghi, come il casermone dove il protagonista va a vivere con la fidanzata, che ricorda non poco le famigerate Vele di Scampia e che non riesco a localizzare:  

Il film pare sia stato girato a Vienna: chissà.

Visto in una copia derivata quasi certamente da videocassetta.
 

24 luglio 2022

Amsterdamned (Dick Maas, 1988)

Una suggestiva inquadratura.

Thriller olandese diretto da Dick Maas.

Niente di speciale a mio parere: il solito killer dai guanti di pelle nera che ammazza un certo numero di persone, sempre ripreso in soggettiva. Certo, l'inseguimento con i motoscafi girato nei canali di Amsterdam è un pregevole pezzo di cinema, ma la storia in sé non mi ha preso mai davvero, e ci sono anche alcune evitabili lungaggini, come i segmenti che vedono in scena la figlia del commissario e il suo amichetto.

Tutto è troppo "anni ottanta" per i miei gusti: specialmente le (pessime) musiche elettroniche, peraltro opera del regista stesso.

Visto in un mux da bluray con audio italiano.

14 luglio 2022

Thriller - A Cruel Picture (Bo Arne Vibenius, 1973)

Madeleine con una delle sue future vittime.

Storico titolo del Rape & Revenge più trucido, rimasto stranamente inedito in Italia, o almeno così parrebbe.

La piccola Madeleine è una bambina svedese che viene abusata da un vecchio zozzone: per il trauma subìto, perde l'uso della parola per sempre.

Anni dopo, la ragazza viene sequestrata da un losco pappone che la spinge alla tossicodipendenza, per poi avviarla alla prostituzione. Ma non prima di averla pure resa orba, per punirla della sua iniziale (quanto inutile) ribellione. Insomma la povera Madeleine ne subisce di ogni, ma lentamente inizia a meditare un machiavellico piano per vendicarsi di tutti quanti a modo suo.

Discreto film, forse un po' lungo (108') e statico, specialmente nell'ultima mezz'ora. Purissima exploitation, comunque: per una serata truzza. Poca musica, effettacci grezzi e due/tre momenti hard-core, palesemente insertati da chissà chi e chissà quando.

Visto in una copia rimediata in modo fortunoso, con i sottotitoli italiani sull'audio svedese originale.

11 luglio 2022

Sexy ad alta tensione (Oscar De Fina, 1963)

Una scena del film.

Ottimo recupero di Mediaset: un oscuro mondo movie di cui si è sempre letto e saputo ben poco. Prodotto da Cesare Canevari e Oscar De Fina, è stato firmato da quest'ultimo come regista.

Il film è girato a Milano, quasi tutto in interni: soltanto una breve sequenza mostra il palazzo della Montedison e la fontana di Largo Donegani:


La pellicola è molto noiosa: si alternano spogliarelli e numeri comici agghiaccianti, il tutto commentato da una voce over sarcastica com'era abitudine. Un reperto storico oggi difficilmente apprezzabile.

Visto su Rete 4.

 

Milano trema: la polizia vuole giustizia (Sergio Martino, 1973)

Una fotobusta del film.

Rivisto dopo molto tempo questo classico poliziesco di Sergio Martino.

Indubbiamente un ottimo prodotto, anche se ho qualche perplessità sulla vicenda e - soprattutto - sul doppiaggio finto milanese appiccicato a Luc Merenda, alquanto fastidioso da sentire.

Molto ben fatto invece il lato action, tanto che una sequenza verrà poi riciclata in altri tre film.

Visto nel bluray 88 Film.

01 luglio 2022

L'eredità Ferramonti (Mauro Bolognini, 1976)

Fabio Testi e la Sanda.

Discreto dramma di Bolognini ambientato nella Roma del 1880.

Anthony Quinn è un arcigno padre-padrone in rotta con i tre figli, che si disputano la sua congrua eredità. Arriva però un elemento esterno a sparigliare le carte, quando la bella Dominique Sanda sposa uno dei due figli maschi (Gigi Proietti, bravissimo) e inizia a manovrare in modo astuto per mettere le mani su tutto il malloppo.

La Sanda, volto angelico, è un personaggio di rara sgradevolezza: probabilmente il regista la scelse anche per questo forte contrasto. Il film è bello, e procede spedito per tre quarti perdendosi un poco soltanto nel finale: la parte processuale che chiude la pellicola, ad esempio, mi è parsa quasi un segmento a sé stante, staccato dal resto del film.

Ottima la ricostruzione ambientale, così come le musiche di Ennio Morricone.

Visto su RaiPlay.

Soldati - 365 all'alba (Marco Risi, 1987)

Amendola e Benvenuti ai ferri corti. Bel film di Marco Risi, che racconta un anno di naja in una caserma friulana. Tanti personaggi più o me...