31 marzo 2024

Kids (Larry Clark, 1995)

 

La bella Chloe Sevigny.

Spaccato giovanile nella New York di metà anni Novanta, è il primo film di Larry Clark.

Scritto da Harmony Korine, è un dramma piuttosto compiaciuto nella rappresentazione di un gruppetto di adolescenti. Droga, sesso occasionale, volgarità, violenza: non sembra esserci molto altro nelle vite di questi ragazzi, costretti ad una marginalità apparentemente senza sbocchi.

La regìa ricorda quella dei coevi lavori del manifesto Dogma 95, ma per fortuna non del tutto. Tra le attrici si riconoscono Rosario Dawson e Chloe Sevigny, entrambe destinate a fare carriera. Film mediocre, comunque.

Visto in una copia rimediata fortunosamente.

30 marzo 2024

21 (Robert Luketic, 2008)

Spacey forma il gruppo.

Bel film sul gioco d'azzardo prodotto da Kevin Spacey, già visto un paio di volte in passato ma sempre gustoso.

Un gruppo di ragazzi va a Las Vegas per fare soldi grazie al complicato sistema del conteggio delle carte al tavolo verde. Sono tutti brillanti studenti del MIT di Boston, capeggiati da un insospettabile professore ludopatico. Se i personaggi secondari sono un po' troppo stereotipati (l'amico ciccione, il gradasso che si ubriaca, l'orientale bizzarro), i protagonisti sono centrati: dal giovane Jim Sturgess (che in realtà aveva già 30 anni) alla deliziosa Kate Bosworth, nonché i due "vecchi" Spacey e Laurence Fishburne. Inoltre il meccanismo della vendetta del gorilla verso il giocatore che lo aveva fregato 20 anni prima, che si scopre solo alla fine, funziona molto bene.

Sinceramente di Black Jack non so niente, ma il film funziona lo stesso. Anzi, forse è anche meglio così. Visto nel bluray italiano.

28 marzo 2024

Diabolik - Chi sei? (Manetti Bros, 2023)

Diabolik e Ginko prigionieri.

Recuperato anche il terzo ed ultimo capitolo della recente trilogia dedicata al re del terrore.

Più o meno a livello degli altri due film. La storia, tratta da un albo dei più noti risalente a fine anni Sessanta, racconta l'infanzia di Diabolik, che fino a quel momento era avvolta nel mistero. Nel frattempo si assiste alla strana alleanza tra Eva Kant ed Altea per liberare i rispettivi partner, tenuti prigionieri da una banda di cattivoni pronti a farli fuori.

Molto gustoso tutto l'apparato scenografico, così come la regìa dei Manetti. La storia è quello che è, ma si segue con piacere anche se la musica è spesso invadente. Tra gli altri difetti si segnalano la solita, fastidiosa tendenza degli attori a bisbigliare battute invece di recitarle, ma ormai questa è una battaglia persa.

Il cast non brilla per niente, tra pessimi attori (la Bellucci vince a mani basse la palma della peggiore in assoluto) e altri che sarebbero anche validi ma vengono diretti in modo discutibile, compreso l'avvocato Diego Manden di Massimiliano Rossi, forse l'unico personaggio che esce un po' dalle pagine del fumetto per prendere spessore. In piccole parti appaiono anche Max Gazzè e la rediviva Barbara Bouchet.

Diabolik è la solita figurina inespressiva, mentre il più sfumato Ginko purtroppo non ha molto spazio, questa volta.

Visto in un rip del bluray.

27 marzo 2024

Sciacalli si muore (Gus Trikonis, 1977)

Le ragazze non scherzano.

John Saxon pilota e contrabbandiere in questo vecchio film d'azione uscito da poco in dvd.

L'ho abbandonato dopo mezz'ora. Forse non era la serata ideale, ma proprio non mi ha preso: tra musica e ambientazione, mi è parso di assistere a una puntata di Hazzard. Il film parte con una sparatoria che fa fuori parecchi uomini, il tutto per controllare la produzione clandestina di liquore, e prosegue con inseguimenti vari. Chissà, forse meriterebbe una seconda occasione. Del resto le tre sorelle sono carine, e Saxon mi è sempre stato simpatico.

Visto nel dvd italiano Highshow.

I desideri erotici di Christine (Jesus Franco, 1973)

Ton sur ton in questa sequenza silvestre.

Horror erotico di Franco noto - al solito - con una mezza dozzina di titoli.

Christine è una ragazza cresciuta in collegio, che non conosce nessuno dei suoi parenti. Avvisata della morte del padre (che non ha mai visto), arriva nel castello di famiglia, dove incontra una serie di bizzarri personaggi, tutti in attesa del notaio che dovrà comunicare le ultime volontà del defunto.

"Non comprendo ciò che accade intorno a me", dice Christine a un certo punto: non è la sola. Già dopo 20 minuti infatti non si capisce più granché, ma in fondo poco importa. Nel cinema di Franco la logica è un dettaglio fastidioso, qualcosa di cui fare volentieri a meno. Si prosegue quindi per 75 minuti (ma ci sono versioni spurie più lunghe, con sequenze girate da altri registi insertate per rimpolpare ora il lato horror, ora quello erotico) come sotto ipnosi, tra personaggi grotteschi, sequenze illogiche e balordaggini varie. Franco in persona interpreta un povero demente afasico, mentre l'ottimo Paul Muller si vede solo nell'ultima mezz'ora.

E nonostante tutto questo, qualcosa del film riesce ad affascinare e ad arrivare allo spettatore, purché sia paziente. Certo, i nudi integrali della deliziosa Christina von Blanc aiutano. Bellissimo in particolare il suggestivo finale al laghetto delle ninfee, così come la colonna sonora del maestro Bruno Nicolai.

Il castello nel quale è ambientato quasi tutto il film è il Palacio dos Condes de Castro Guimaraes, in Portogallo:

Visto nel dvd italiano DigitMovies, che propone il film in doppia versione.
 

26 marzo 2024

Vai gorilla (Tonino Valerii, 1975)

Catenacci alla resa dei conti.

Non rivedevo questo film dal 2007, e ne serbavo un ricordo vagamente positivo legato più che altro alle sequenze d'azione.

Invece debbo dire che si tratta di un gran bel prodotto, che funziona molto bene al di là del suo lato squisitamente action. Fabio Testi (doppiato da Pino Locchi) è valido, visto il tipo di personaggio, mentre Renzo Palmer e Al Lettieri sono perfetti in due ruoli più vivaci. La storia non è molto originale, ma il tema dei sequestri di persona era di grande impatto nel 1975, anche se riguardava solo una strettissima percentuale di privilegiati. Si percepisce nettamente una sfiducia pressoché totale nelle istituzioni, e la rabbia che ne derivava.

Detto questo, impossibile non sottolineare la bellezza di tutte le scene d'azione della pellicola: da Testi bloccato in ascensore al tumultuoso inseguimento finale tra auto e treno che culmina in un emozionante vis-à-vis tra il protagonista e Antonio Marsina.

Visto in un rip del bluray tedesco uscito l'anno scorso: tutt'altra musica rispetto al miserando dvd nostrano.

25 marzo 2024

I bastardi (Duccio Tessari, 1968)

Gemma e Margaret Lee tra i papaveri.

Noir con venature western diretto da Tessari nel Nuovo Messico.

Film che non mi ha mai convinto pienamente. La storia dei due fratelli contro è decisamente archetipica, e l'ambientazione aiuta. Ma la trama non è mai avvincente, e il film stenta a decollare. Manca proprio di mordente, a mio parere. Dopo mezz'ora c'è lo scontro fratricida, che è un bel pezzo di cinema: ma dopo quella sequenza il film torna ad arrancare per un bel po', fino all'assurdo finale con il terremoto (?) e il redde rationem famigliare. Mah.

Locchi aiuta Gemma a reggere la parte, come sempre, mentre Kinski si vede poco. Pessima Rita Hayworth in un ruolo francamente imbarazzante, mentre non dispiacciono Margaret Lee e Claudine Auger. Pollice verso anche per la musica di Michel Magne.

Visto nel brutto bluray Oblivion, che presenta la pellicola in una copia con sbalzi di luminosità, tremolii del quadro, buchi nel doppiaggio, audio italiano talora inascoltabile e righe verdi che appaiono qua e là durante la visione.

23 marzo 2024

Ferrari (Michael Mann, 2023)

Lo stabilimento Ferrari di Maranello.

Recente biopic su Enzo Ferrari diretto da un grandissimo regista, si è rivelato una grossa delusione.

Mann ha scelto di concentrarsi sulla vita privata del Drake, di cui personalmente sapevo pochissimo e ancora meno avrei desiderato sapere. La scelta in sé non la discuto, ma il risultato lascia perplessi. Banalità, luoghi comuni e la solita, irritante, rappresentazione cartolinesca dell'Italia anni Cinquanta. Oltretutto Ferrari non era certamente noto per la sua grande simpatia, e la cosa non credo abbia giovato.

Poi ci sono le auto e le corse, e qui il film guadagna senz'altro dei punti: la Mille Miglia del 1957 è resa con grande perizia tecnica, e tutta la sequenza affascina non poco. Peccato solo che il famigerato incidente di Guidizzolo sia stato reso in modo inutilmente splatter, e con un discutibile utilizzo della CGI.

I personaggi sono tutti dimenticabili, compreso il Ferrari di Adam Driver: monocorde e mascherato da un trucco francamente inutile vista la siderale distanza tra le sue fattezze e quelle del personaggio che ha incarnato.

Visto in una copia recuperata fortunosamente.

21 marzo 2024

New York violenta (Henning Schellerup, 1973)

Un momento di relax.

Truzzo erotico americano giunto da noi nelle sale con un titolo ben diverso da quello originale, The Black Alley Cats.

Pronti via e quattro amiche vengono aggredite da dei balordi e brutalmente stuprate. A questo punto ci si aspetta lo schema narrativo tipico del Rape and Revenge: invece la vendetta è già bell'e consumata dopo meno di un quarto d'ora. Da lì in avanti si assiste ad altre micro-storielle insipide, che fanno da pretesto per mostrare una serie di amplessi simulati e qualche tremendo momento di azione. In sostanza le ragazze formano una banda e si divertono a rapinare e vendicarsi di chi ha approfittato di loro, tutto qua.

Siamo davvero in serie Z: la confezione è miserrima e le scenografie tremende. Ad ogni modo non mi sono annoiato, anche grazie alla durata molto esigua (solo 77'). Moltissimi nudi, ma nessuno scivolamento nell'hard-core vero e proprio. Notevole Sandy Dempsey, la ragazza bianca dai capelli scuri che indossa i collant senza niente sotto.

Visto nel dvd italiano della Amoeba.

20 marzo 2024

Steno (Raffaele Rago, 2022)

Steno e Johnny Dorelli.

Documentario Rai su Steno, prolifico regista del periodo aureo del nostro cinema.

Prodotto convenzionale ma interessante, realizzato con una certa cura. Molto numerose le persone intervistate, e tutte quante con una diretta conoscenza del regista: cosa non sempre automatica quando si parla dei documentari Rai.

Particolarmente significativa - a mio parere - la testimonianza di Giuseppe Tornatore, mentre Steno si sente parlare pochissimo. La narrazione della sua vita è lasciata soprattutto al figlio Enrico.

Visto su RaiPlay.

The Brown Bunny (Vincent Gallo, 2003)

Chloe Sevigny poco prima di mettersi al lavoro.

Dilettantesco pasticcio firmato da Gallo dopo il buon riscontro di Buffalo '66.

Film che accumula difetti con gusto quasi masochistico: lento, irritante, presuntuoso, talvolta involontariamente comico. Gallo interpreta Bud, il classico bel tenebroso da catalogo che vaga come un fesso per gli Stati Uniti col suo furgone cercando di dimenticare il suo grande amore Daisy. Scopriremo alla fine che la ragazza è morta: pace all'anima sua.

Di una noia infinita, procede in modo soporifero fino al famigerato blow-job finale: l'autore decise infatti di chiudere con una nota elegante. All'inizio si sente anche il brano di apertura di Teorema di Pasolini: un omaggio, o più probabilmente l'ennesimo ammiccamento ruffiano. Inutile dire che parte della critica francese si è inginocchiata davanti al capolavoro del maestro Gallo: roba da chiodi.

Visto nel dvd italiano, in inglese con sottotitoli. Il film comunque ha pochissimi dialoghi, cosa che aumenta la tentazione - già altissima - di fruirlo ad occhi chiusi.

Franco, Ciccio e il pirata Barbanera (Mario Amendola, 1969)

Il titolo del film.

Ennesima parodia della coppia siciliana.

Franco e Ciccio si imbarcano alla ricerca di un tesoro favoloso. Non sanno però che uno dei marinai è il temibile pirata Barbanera, che ha bisogno dei due perché non sa dove sia nascosta la preziosa mappa.

Filmetto modesto, ma con qualche freccia al suo arco. Personalmente preferisco di gran lunga i film della coppia ambientati nel mondo reale, rispetto alle loro avventure esotiche, come quelle nel Far West. Comunque Franco ha qualche bel momento: si ride soprattutto per le sue acrobazie verbali, mentre le scene di comicità fisica sono davvero mediocri. La parte che funziona meglio è quella centrale, sulla nave, mentre gli ultimi 20 minuti sono noiosi.

Visto su DailyMotion.

19 marzo 2024

Un colpo di fortuna (Woody Allen, 2023)

La solita Parigi da cartolina.

Cinquantesimo ed ultimo (per ora) film di Allen per il cinema.

Siamo a Parigi, e c'è il solito triangolo amoroso destinato a finire in tragedia, giacché il ricchissimo maritino della bella Fanny (un omaggio a Bergman?) non è intenzionato a vedere il proprio matrimonio che va in pezzi senza reagire. A modo suo, ovviamente.

Se non si può negare che molte situazioni e dialoghi sappiano di già visto e sentito, devo comunque ammettere che il film mi ha preso, dopo un inizio un po' fiacco. A mio gusto personale è un discreto passo avanti rispetto agli ultimi 3-4 lavori di Allen, che mi avevano lasciato del tutto indifferente, talora irritato.

Purtroppo non c'è un momento leggero, e non si ride mai: peccato, perché quantomeno il personaggio della madre di Fanny avrebbe avuto del potenziale comico. Ma forse ad Allen non interessa più far ridere, e preferisce scrivere e dirigere queste commedie gialle dal finale tanto di effetto quanto improbabile. Alcuni snodi narrativi sono banali, come ad esempio la madre che in una casa di trenta stanze apre un cassetto a caso e trova subito l'indizio decisivo, ma in fondo poco importa.

Visto in una copia rimediata fortunosamente.

Prigioniero senza nome (Linda Yellen, 1983)

Timerman a pranzo con uno dei suoi futuri carcerieri.

La storia di Jacobo Timerman raccontata in questo film-tv statunitense, con due grandi attori come Roy Scheider e Liv Ullmann nei due ruoli principali.

Timerman era un giornalista ebreo, direttore di un quotidiano progressista (La Opiniòn) in Argentina: dopo il golpe militare del 1976, venne sequestrato e torturato per oltre due anni prima di venire liberato sotto la pressione di alcuni giornali e uomini politici americani. Riuscì quindi a non fare la fine dei tanti desaparecidos, ma dovette pagare un prezzo molto alto.

Una vicenda interessante quanto tragica, resa in modo piatto in quest'opera dignitosa ma schematica, con diversi passaggi fin troppo bruschi. Il film non rende minimamente la complessità del libro autobiografico dello stesso Timerman, da cui è stato tratto e che sto finendo di leggere proprio in questi giorni. Certo Scheider è molto bravo, e dona un certo grado di realismo alla storia.

Visto nel tremendo dvd Avo, la solita videocassetta riversata.

18 marzo 2024

I barbieri di Sicilia (Marcello Ciorciolini, 1967)

Una fotobusta del film.

Franco e Ciccio rivali in amore nella Sicilia del 1943, poco prima dello sbarco degli alleati.

Film modesto, che offre qualche risata ma non convince appieno. Troppe sequenze tirate per le lunghe, e anche i lazzi verbali della coppia sono tiepidi. Il paese siculo di Santa Rosalia in cui è ambientata la vicenda è in realtà Montecelio, in provincia di Roma.

Nel cast ci sono anche Carlo Hintermann, Adriana Facchetti (bravissima) e le due bellezze Daniela Giordano e Giorgia Moll. Piccolo omaggio di Franchi a Charlie Chaplin, nella scena della rasatura in 30 secondi.

Già visto nel 2010 e totalmente rimosso (al solito), rivisto in un'ottima copia su DailyMotion.

15 marzo 2024

Le strade della paura (Eric Red, 1988)

Roy Scheider sgrana gli occhi.

Cohen & Tate (che è il titolo originale del film) sono due killer che uccidono un uomo e una donna, nonché gli agenti federali messi a protezione della coppia. Il figlio, un bambino di nove anni, viene invece portato via per essere condotto a Houston, per motivi ignoti. Parte così un lungo viaggio notturno in auto, teoricamente tranquillo: ma ben presto si capisce che i due criminali non vanno per niente d'accordo tra loro, e il bambino cerca di approfittarne per salvarsi la pelle.

Film interessante. Lineare nello sviluppo, carica forse un po' troppo il personaggio di Adam Baldwin, il killer più giovane, che si oppone al vecchio e riflessivo Roy Scheider. Qualche ingenuità non manca, ma la tensione cresce in modo apprezzabile per arrivare ad un finale di sicuro effetto.

Pochissimi attori, unità di luogo e tempo, bello anche il prologo nell'assolata casa in mezzo ai campi dove avviene la strage iniziale.

Visto in una copia rimediata fortunosamente.

13 marzo 2024

Buffalo '66 (Vincent Gallo, 1998)

La diciottenne Christina Ricci.

Interessante esordio registico per Vincent Gallo, più noto come attore.

Pellicola particolare, con uno stile naif, talvolta minimale ma funzionale al tipo di storia. Gallo è anche il protagonista: interpreta un giovane che esce di prigione dopo 5 anni e sequestra una ragazza perché si finga sua moglie, dato che lui sta per andare a trovare i genitori ai quali ha raccontato un sacco di frottole nel corso del tempo. Lei (Christina Ricci) si innamora immediatamente, nonostante lui la tratti malissimo, e decide così di restare con il suo rapitore.

È una delle tante stranezze del film, che comunque resta sempre valido nonostante qualche svolta narrativa poco probabile e alcune soluzioni tecniche discutibili (in particolare i flashback). Anjelica Huston e Ben Gazzara interpretano i pessimi genitori di Gallo.

Visto nel dvd italiano.

Scuola di polizia 3 (Jerry Paris, 1986)

Mauser e il fido Proctor.

Il mio personale revival della saga di Police Academy si è interrotto a metà di questo terzo capitolo.

Troppo ripetitivo, ed intriso di uno humour infantile che mi poteva andar bene a 12 anni, molto meno oggi. Peccato però, perché Zed il pazzo che entra in polizia affiancato all'imbranato Sweetchuck non è male, e la coppia Mauser/Proctor è sempre simpatica. Ma mi è sembrato di vedere la puntata di un telefilm anni Settanta, a tratti. Ci sono altri 4 capitoli, che ovviamente vidi a suo tempo, e ai quali rinuncio ora senza troppi rimpianti.

Visto in una copia rimediata fortunosamente.

12 marzo 2024

Il braccio violento della legge (William Friedkin, 1971)

Uno dei numerosi momenti di stasi.

Primo, grande successo di William Friedkin.

La mano del regista di talento si vede tutta, e il cast è molto centrato, anche se è noto che Friedkin non voleva né Fernando Rey né Gene Hackman. Alcune sequenze sono rimaste famose, su tutte l'inseguimento tra auto e metropolitana: ma la storia non mi è mai sembrata particolarmente interessante, e nemmeno ben sviluppata.

Bello comunque il finale, molto ambiguo, inventato dal regista soltanto in fase di edizione.

Rivisto dopo 10 anni, stavolta in una ottima copia con audio italiano muxato.

09 marzo 2024

Nudo di donna (Nino Manfredi, 1981)

Moglie e marito a dialogo.

Mediocre regìa di Manfredi, anche protagonista insieme ad Eleonora Giorgi.

Il film ebbe una gestazione travagliata, passando dalle mani di Alberto Lattuada a quelle di Manfredi a riprese già iniziate. Le sequenze del carnevale, che oltretutto sono mischiate al resto del materiale in modo maldestro, furono girate da Giuliano Montaldo diverso tempo prima. Insomma una grande confusione, e un notevole sforzo per produrre qualcosa di così modesto.

La coppia Manfredi-Giorgi è banale e non funziona per niente. Lei poi è completamente inadatta a sostenere un doppio ruolo fatto di sfumature e finezze recitative che non ha mai posseduto. E sentirla recitare in dialetto veneziano è una tortura. Anche il pur bravo Carlo Bagno è fuori ruolo nei panni di un libraio 85enne (ma perchè?), mentre si salva il grande Georges Wilson, doppiato da Sergio Graziani.

La crisi coniugale dei due protagonisti è raccontata in modo piattissimo, con diverse volgarità (nei dialoghi) del tutto evitabili e il nudo integrale - di schiena - della Giorgi come unico momento notevole della pellicola.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente.

07 marzo 2024

L'isola delle salamandre (Michel Levesque, 1972)

Un momento di relax.

Modesto women in prison dal titolo esotico.

Truzzo film da drive-in, insensato fino al limite estremo della stupidità, narra le vicende di un gruppetto di ragazze detenute in un campo di lavoro da qualche parte in centro America. Le prigioniere sono impiegate come schiave per raccogliere canne da zucchero (da cui il titolo originale Sweet Sugar), e chiaramente vengono malmenate, cercano di evadere, litigano tra loro, lesbicheggiano (poco, purtroppo) e così via. Tutto però è talmente banale e tirato via da non interessare mai, e si arriva a fine film che già si è dimenticato almeno il 70% di quanto è accaduto.

Non mancano le belle figliuole, anche se il livello erotico resta modesto, quantomeno nella versione che mi sono sobbarcato. Tra le scene più sleazy, le prigioniere aggredite da dei gatti inferociti (?) e un mad doctor da barzelletta con tanto di pettinatura à la Big Jim. Tremendo, in una parola.

Visto nel dvd italiano Highshow.


06 marzo 2024

Il salario della paura (William Friedkin, 1977)

La spaventosa sequenza del ponte.

Straordinario capolavoro di Friedkin, che ho finalmente deciso di vedere dopo mesi di attesa.

Remake dello splendido Vite vendute di Clouzot, non gli è inferiore: la storia di questi quattro reietti che accettano un incarico suicida pur di guadagnare quello che è necessario per fuggire è universale, ed è resa con una maestria tecnica impressionante.

Numerose le sequenze memorabili: mi chiedo francamente come accidenti abbiano fatto a girare la scena dei due camion che attraversano un fiume su un ponte semidistrutto, e soprattutto come nessuno sia rimasto ucciso mentre la filmavano. Anche la folla che assalta il camion dei militari per prendersi i cadaveri dei loro cari è un pezzo di cinema che emoziona. I personaggi sono abbastanza schematici, ma ben caratterizzati da attori perfetti per i rispettivi ruoli, anche se il fatto che - tolto Roy Scheider - non fossero per niente famosi negli USA ha senz'altro contribuito all'insuccesso della pellicola, che fu sostanzialmente un flop in patria.

La tensione cresce fino ad arrivare allo spasimo negli ultimi 60 minuti, quelli del viaggio sui due camion carichi di esplosivo. Non c'è un attimo di stanca, una divagazione, un rallentamento. Anche la musica dei Tangerine Dream contribuisce molto alla costruzione epica della vicenda. Io sono giunto a fine visione quasi fisicamente provato dall'esperienza, a dirla tutta. Film da rivere quanto prima.

Visto nel dvd italiano, doppiato, ma credo che molto presto lo rivedrò in lingua originale, anche perché nel film si parlano lingue diverse, cosa che si è persa completamente nell'adattamento.

05 marzo 2024

Cruising (William Friedkin, 1980)

Pacino che prende qualche utile informazione.

Cupo dramma di William Friedkin ambientato nel grottesco mondo degli omosessuali sadomasochisti di New York.

La prima domanda che salta in mente vedendo il film è: esisterà davvero un sottobosco infernale come quello? Esisteva nel 1980? E se esisteva: era proprio così, oppure è stato estremizzato per motivi puramente cinematografici? Domande senza risposta. In ogni caso l'opera è disturbante: cruda e impietosa nel tratteggiare questo universo parallelo popolato da creature perlopiù ripugnanti, al di là delle preferenze sessuali.

Non è il gran film di cui ho sentito parlare per anni, comunque. Se infatti l'atmosfera funziona benissimo, la storia mi ha lasciato dubbioso. Non si capisce mai bene chi sia questo misterioso killer pazzoide, che cambia faccia praticamente ogni volta che viene inquadrato. Il finale poi è ambiguo (e fin qui niente da eccepire) ma soprattutto poco chiaro nei confronti dello spettatore.

Al Pacino (doppiato da Giancarlo Giannini) compie una sorta di discesa all'inferno, ma la sua presunta crisi è molto scritta e ben poco significativa all'atto pratico. Per quanto sia bravo, non brilla particolarmente alle prese con un ruolo difficile: molto meglio Paul Sorvino, o il laido Joe Spinell.

Visto in un mux del bluray americano (credo), che contiene purtroppo anche gli sterili effettini digitali aggiunti dal recidivo Friedkin 25 anni dopo l'uscita nelle sale. Mah.

04 marzo 2024

Scuola di polizia 2 (Jerry Paris, 1985)

La squadra a rapporto.

Tornano Mahoney e compagni nel secondo capitolo della fortunata saga.

Vengono introdotti personaggi storici quali Mauser, Proctor, Sweetchuck e il fantastico Zed di Bobcat Goldthwait (doppiato in modo spettacolare da Leo Gullotta). Pieno di trovatine comiche, mi ha divertito molto anche dopo 25 anni dall'ultima visione.

Ricordavo perfettamente molte sequenze, come quella di Mauser nudo con le mani incollate alla testa e diverse altre: del resto credo di aver visto il film almeno una dozzina di volte tra i 10 e i 14 anni.

Rivisto in una copia mediocre rimediata fortunosamente.

01 marzo 2024

I nuovi centurioni (Richard Fleischer, 1972)

Stacy Keach in servizio.

Atipico poliziesco anni '70 girato a Los Angeles con un buon cast.

Non c'è il solito sbirro tutto d'un pezzo tipo Harry Callaghan, ma un vecchio poliziotto che ne ha viste tante (George C. Scott, bravissimo) che fa da chioccia al neoarrivato (Stacy Keach). Il film non ha un filo conduttore forte, e nella prima parte risente infatti di una certa frammentarietà, pur rimanendo un prodotto gradevole.

Nella seconda metà arriva la svolta drammatica: Scott, da poco in pensione e senza più nessuno con cui parlare, si toglie la vita. Keach, sconvolto dalla notizia e già in crisi famigliare di suo, diventa alcolizzato. Alla fine muore pure lui, in modo stupido e sfortunato.

Film discreto, non del tutto centrato. C'è la volontà palese di descrivere uno spaccato di vita dei poliziotti veri, non degli eroi/giustizieri visti mille volte al cinema in quel periodo come anche dopo. Non tutto è così interessante, però, nella vita reale.

Ad ogni modo Scott è straordinario nella sequenza del suo suicidio, davvero un colpo basso allo spettatore per come è realizzata. C'è anche Erik Estrada, che fa già il poliziotto come in Chips.

Visto nel dvd italiano A&R.

L'ispettore Martin ha teso la trappola (Stuart Rosenberg, 1973)

Il Transamerica Pyramid e i due protagonisti.

Gradevole poliziesco girato a San Francisco.

Walter Matthau e Bruce Dern sono due ispettori che cercano di risolvere il caso del massacro avvenuto su un autobus cittadino. Un misterioso killer è salito sul mezzo ed ha sterminato tutti i presenti, autista compreso, prima di sparire nel nulla. Chi è stato? Ma soprattutto: perché?

Film che parte bene, con la notevole sequenza della sparatoria sul bus, e prosegue con belle caratterizzazioni, qualche inevitabile cliché (il burbero capo Anthony Zerbe) e sequenze anche piuttosto crude (l'obitorio, il bar gay). Matthau è ottimo, e mastica una gomma per tutto il film, chissà perché. Anche più bravo Dern, in un ruolo meno stereotipato, se vogliamo. Il rapporto tra i due sbirri comunque è divertente, anche se non molto originale.

Visto in una copia muxata recuperata fortunosamente.

Scuola di polizia (Hugh Wilson, 1984)

Il tenente Harris che strilla come al solito.

Film di culto della mia infanzia, che non rivedevo da una ventina d'anni.

Primo episodio di una serie arrivata a sette capitoli, è ancora molto divertente, a mio parere. Sarà - almeno in parte - il famigerato effetto-nostalgia, però le disavventure di questi improbabili allievi poliziotti sono gustose, e le risate non mancano. Anche il pezzo principale della colonna sonora è ormai storico.

L'umorismo è di grana grossa, a tratti quasi da cartone animato. Notevole la sequenza dei due spioni che finiscono nel bar gay "Blue Oyster", gag che diverrà ricorrente nei capitoli successivi.

Visto nel dvd italiano, che contiene anche un documentario di mezz'ora realizzato nel 2004, a vent'anni dall'uscita del film nelle sale.

Soldati - 365 all'alba (Marco Risi, 1987)

Amendola e Benvenuti ai ferri corti. Bel film di Marco Risi, che racconta un anno di naja in una caserma friulana. Tanti personaggi più o me...