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| Pacino che prende qualche utile informazione. |
Cupo dramma di William Friedkin ambientato nel grottesco mondo degli omosessuali sadomasochisti di New York.
La prima domanda che salta in mente vedendo il film è: esisterà davvero un sottobosco infernale come quello? Esisteva nel 1980? E se esisteva: era proprio così, oppure è stato estremizzato per motivi puramente cinematografici? Domande senza risposta. In ogni caso l'opera è disturbante: cruda e impietosa nel tratteggiare questo universo parallelo popolato da creature perlopiù ripugnanti, al di là delle preferenze sessuali.
Non è il gran film di cui ho sentito parlare per anni, comunque. Se infatti l'atmosfera funziona benissimo, la storia mi ha lasciato dubbioso. Non si capisce mai bene chi sia questo misterioso killer pazzoide, che cambia faccia praticamente ogni volta che viene inquadrato. Il finale poi è ambiguo (e fin qui niente da eccepire) ma soprattutto poco chiaro nei confronti dello spettatore.
Al Pacino (doppiato da Giancarlo Giannini) compie una sorta di discesa all'inferno, ma la sua presunta crisi è molto scritta e ben poco significativa all'atto pratico. Per quanto sia bravo, non brilla particolarmente alle prese con un ruolo difficile: molto meglio Paul Sorvino, o il laido Joe Spinell.
Visto in un mux del bluray americano (credo), che contiene purtroppo anche gli sterili effettini digitali aggiunti dal recidivo Friedkin 25 anni dopo l'uscita nelle sale. Mah.

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