06 marzo 2024

Il salario della paura (William Friedkin, 1977)

La spaventosa sequenza del ponte.

Straordinario capolavoro di Friedkin, che ho finalmente deciso di vedere dopo mesi di attesa.

Remake dello splendido Vite vendute di Clouzot, non gli è inferiore: la storia di questi quattro reietti che accettano un incarico suicida pur di guadagnare quello che è necessario per fuggire è universale, ed è resa con una maestria tecnica impressionante.

Numerose le sequenze memorabili: mi chiedo francamente come accidenti abbiano fatto a girare la scena dei due camion che attraversano un fiume su un ponte semidistrutto, e soprattutto come nessuno sia rimasto ucciso mentre la filmavano. Anche la folla che assalta il camion dei militari per prendersi i cadaveri dei loro cari è un pezzo di cinema che emoziona. I personaggi sono abbastanza schematici, ma ben caratterizzati da attori perfetti per i rispettivi ruoli, anche se il fatto che - tolto Roy Scheider - non fossero per niente famosi negli USA ha senz'altro contribuito all'insuccesso della pellicola, che fu sostanzialmente un flop in patria.

La tensione cresce fino ad arrivare allo spasimo negli ultimi 60 minuti, quelli del viaggio sui due camion carichi di esplosivo. Non c'è un attimo di stanca, una divagazione, un rallentamento. Anche la musica dei Tangerine Dream contribuisce molto alla costruzione epica della vicenda. Io sono giunto a fine visione quasi fisicamente provato dall'esperienza, a dirla tutta. Film da rivere quanto prima.

Visto nel dvd italiano, doppiato, ma credo che molto presto lo rivedrò in lingua originale, anche perché nel film si parlano lingue diverse, cosa che si è persa completamente nell'adattamento.

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