28 agosto 2023

Don't Worry Darling (Olivia Wilde, 2022)

I due protagonisti a letto.

Fosco dramma ambientato in una sorta di realtà virtuale. Siamo in una piccola città popolata esclusivamente da coppie giovani, ricche e felici. Tutti gli uomini lavorano per una misteriosa compagnia di nome Victory, mentre le mogli stanno a casa a fare la calza e bere cocktail. Ovviamente c'è qualcosa che non quadra, e la giovane Alice (Florence Pugh) non tarda ad accorgersene.

L'ambientazione, irrealistica, è anni cinquanta: molto ben fatta, anche se sa di già visto. Ed è questa la pecca principale del film a mio parere: sembra una rimasticatura di temi già affrontati - e meglio - in altre pellicole. Da Edward mani di forbice a La fabbrica delle mogli, da Matrix al Truman Show e così via.

La storia comunque si segue con discreto interesse, anche se forse l'ultima parte avrebbe potuto essere leggermente accorciata. Qualche snodo narrativo appare improbabile: Alice che arriva a piedi in mezzo al deserto alla sede centrale della Victory, o ancora il misterioso fascicolo sottratto dalla borsa del medico... cose che sembrano uscite da un fumetto di 50-60 anni fa.

Visto su Sky.

23 agosto 2023

Killer Joe (William Friedkin, 2011)

La bella Dottie.

Ottimo noir di William Friedkin, qui al suo ultimo film per il cinema.

Cupa storia di tre balordi che tentano una truffa assicurativa, uccidendo una donna (madre ed ex moglie di due di loro, per inciso) così da intascare 50 mila dollari di premio. Per fare questo pensano bene di assoldare un sicario, il Killer Joe del titolo, che però si invaghisce della piccola Dottie, una ragazzina con dei problemi psichici, rispettivamente figlia e sorella dei due mandanti.

Molto sgradevole, granguignolesco e decisamente spinto sul versante sessuale, è un ottimo film che a quanto leggo non fece una lira, nonostante la presenza del divo Matthew McConaughey. Bellissimo e spiazzante il finale, secco e di grande effetto. In mezzo a un gruppo di fessi, spicca decisamente il personaggio di Dottie, interpretato dalla deliziosa Juno Temple. Fuori parte invece Emile Hirsch, vero anello debole del cast.

Visto nel dvd italiano.

22 agosto 2023

Gli occhi freddi della paura (Enzo G. Castellari, 1971)

Una fotobusta del film.

Thriller diretto da un regista poco avvezzo al genere.

Dopo un incipit piuttosto noioso, il film guadagna qualche punto quando si inizia a capire il motivo per cui Frank Wolff vuole vendicarsi del giudice Fernando Rey. Detto questo, ottima regìa ma storiella di poco spessore. Il solito filmetto tutto (o quasi) girato in una villa, con quattro attori bloccati all'interno e i vari tentativi di allearsi fra due o più personaggi, tutti destinati al fallimento ovviamente.

Formalmente ambientato in una Londra invernale, vede pochi esterni. Molto (troppo) lunga la lotta finale a tre.

Visto nel bluray inglese Indicator.

15 agosto 2023

Non è un paese per vecchi (Joel ed Ethan Coen, 2007)

Cielo plumbeo in Texas.

Bellissimo noir diretto dai fratelli Coen con notevole successo: film che vinse 4 premi Oscar.

L'avevo già visto una dozzina di anni fa, e tutto sommato lo ricordavo ancora abbastanza bene considerando la mia pessima memoria. Funziona tutto come si deve, a partire da una storia che è sempre appassionante anche quando sembra davvero poco probabile (per esempio: perché diavolo Josh Brolin torna a portare l'acqua al tizio moribondo?). Nell'ultima mezz'ora il film diventa più ellittico, ma il livello resta sempre altissimo.

Tutti i personaggi sono molto ben descritti, ma ovviamente è Javier Bardem a fare la parte del leone: il suo killer dalla pettinatura bizzarra è memorabile.

Rivisto in una copia di origine ignota, in italiano.

14 agosto 2023

Breakfast Club (John Hughes, 1985)

Ora di pranzo.

Non avevo mai visto questo classico di John Hughes fino a ieri sera.

Sinceramente mi aspettavo una commedia, magari venata di amarezza, ma non un film così cupo. In fin dei conti mi sembra un film che oggi gode di una fama superiore ai suoi meriti effettivi.

Le dinamiche che si creano tra questi 5 ragazzi costretti a passare un sabato pomeriggio a scuola per punizione sono altamente improbabili, e i loro caratteri molto schematizzati. Detto questo il film è diretto con gusto, e un paio di momenti sono senz'altro emozionanti, anche grazie a dei bravi attori.

Anche il preside è una figura tutto sommato quasi macchiettistica, nel suo furore contro i ragazzi.

Visto in un rip da bluray.

12 agosto 2023

Il margine (Walerian Borowczyk, 1976)

 

Il dvd del film uscito per Cult Media.

Micidiale dramma erotico diretto da uno specialista del genere.

Ieri sera ho provato a rivederlo, o per meglio dire a vederlo, dato che non ricordavo affatto di averlo già guardato nel 2018 in videocassetta. Tant'è. A quel tempo riuscii a finirlo, mentre ieri su Netflix ho resistito solo mezz'ora, oltretutto avendo a disposizione solo la versione originale francese con sottotitoli.

Non so, mi è sembrato di una noia esiziale, nonostante la sessualità molto esplicita. Certi dialoghi poi sono fin troppo letterari, ma forse non ero semplicemente in serata. Chissà.

Visto su Netflix.

11 agosto 2023

Una pazza giornata di vacanza (John Hughes, 1986)

Lo sguardo di chi ha appena visto distruggere una Ferrari.

Ferris Bueller's Day Off è il titolo originale di questa grande commedia anni ottanta, diretta dallo specialista John Hughes.

Film che ho visto molte volte, e che trovo ancora divertente anche grazie a una regìa di livello, che ha saputo valorizzare la sceneggiatura con diversi tocchi originali. Il Ferris Bueller del titolo è il protagonista, ma anche il Cameron di Alan Ruck lascia il segno, così come il preside interpretato dal grande Jeffrey Jones. Meno centrato, secondo me, il personaggio di Mia Sara.

La storia in sé non è memorabile: si segue una giornata di questi tre amici che bigiano la scuola e si fanno un giretto a Chicago, sempre a un passo dall'essere scoperti dai genitori o dal preside. Molte le sequenze notevoli, come la visita all'Art Institute.

Rivisto dopo qualche anno in una ottima copia da bluray.

10 agosto 2023

Truck Drivers (Peter Carter, 1978)

Il camion, vero protagonista della pellicola.

Divertente road movie d'azione con Peter Fonda e Jerry Reed.

La trama: un gruppo di balordi assalta i camion degli autisti indipedenti, rubandoli e soprattutto accoppando i guidatori senza troppi problemi. Lo fanno per spingere gli altri ad andare a lavorare sotto padrone, da King Carroll. Ma i due protagonisti non hanno troppa voglia di cedere, e daranno filo da torcere ai cattivi.

Storia elementare, per non dire banale: che dietro l'organizzazione dei ladri di camion ci sia King Carroll lo si capisce dopo pochi minuti. Il film comunque è gradevole: il classico prodotto anni settanta da drive-in, con inseguimenti, scazzottate e sparatorie a pioggia. Peter Fonda è il duro della situazione, ma anche Jerry Reed non scherza. Bella l'ambientazione invernale e nevosa, mentre la colonna sonora è scarna e poco significativa.

Visto in una copia registrata da MGM Channel: nel doppiaggio si sentono le voci di Oreste Rizzini, Claudio Capone e Gianni Bonagura.

07 agosto 2023

Appuntamento per una vendetta (Burt Kennedy, 1969)

Robert Mitchum.

Western di fine anni sessanta con Mitchum in grande spolvero.

Onestamente penso che a rendere migliore la sua prova abbia contribuito non poco il doppiaggio di Emilio Cigoli, ma il suo personaggio di duro vecchio stampo è comunque ben centrato. La trama, molto lineare, vede Mitchum che arriva in un paesotto per fare lo sceriffo, ma il suo vero scopo è quello di vendicarsi di un uomo, che uccise suo figlio anni prima. Mitchum trova un alleato che non si aspettava in Robert Walker, giovane scapestrato abilissimo con la colt.

Tutto consueto: non manca neanche la mignotta dal cuore d'oro (Angie Dickinson). Discreto film, vive quasi solo sulla prova del protagonista secondo me, ma non annoia. Forse la sparatoria finale tira un po' sul lungo, ma pazienza. L'inizio è molto leoniano, con i due pistoleri che attendono l'arrivo del treno senza dire una parola. La musica invece mi è sembrata orrenda.

Visto in una copia rimediata in rete dopo aver incrociato il film per caso su RaiMovie.

06 agosto 2023

Avanti a lui tremava tutta Roma (Carmine Gallone, 1946)

Un bel primo piano della Magnani.

Dramma bellico/musicale diretto da Carmine Gallone, specialista dei cosiddetti film-opera.

E anche qui (purtroppo) la lirica ha un peso notevole, dato che nella seconda parte tocca sciropparsi almeno 25 minuti della Tosca di Puccini. Il pubblico dell'epoca avrà forse apprezzato, ma queste continue divagazioni musicali spezzano il ritmo della narrazione, rendendo la visione estremamente faticosa. Oltretutto vedere la Magnani che finge di cantare con una voce palesemente non sua in mezzo a dei veri cantanti è bizzarro, e muove al sorriso.

Il film, girato quasi tutto in interni, è un'occasione persa. Ed è un peccato perché la storia in sé non è male, con questi piccoli personaggi che si oppongono come possono ai nazisti, in attesa dell'arrivo degli Alleati. C'è forse un po' troppa enfasi in alcuni momenti, soprattutto nel personaggio del musicista ebreo, ma la storia filerebbe benissimo tagliando tutta la parte operistica, che porta il film a sfiorare le due ore di durata oltretutto. Ci sono anche Ave Ninchi, ancora magrissima, il grande Guglielmo Sinaz e Tino Scotti, che recita in un pessimo romanesco e non si capisce davvero per quale motivo.

Visto nel dvd RHV, cofanetto Anna Magnani.

03 agosto 2023

Fuga da Alcatraz (Don Siegel, 1979)

L'incontro tra Frank e English.

Forse il miglior film carcerario di sempre. Don Siegel riesce a tenere la tensione costante per 100 minuti: non c'è un rallentamento, una caduta, una minima divagazione, mai. Pochi dialoghi, ma di quelli che restano impressi nella memoria.

Eastwood è Frank Morris, un duro tra i duri. In tutto il film dirà forse 200 parole. Poi c'è il direttore, che è il classico stronzo calzato e guantato ed ha la faccia ideale per quel ruolo. English è il vecchio saggio: è dentro da 10 anni e ne ha viste di ogni.

Ogni dettaglio è al posto giusto, ogni personaggio fa quello che deve fare. Bellissimo anche il finale aperto: tutti speriamo che i tre siano riusciti a farcela, ma vai a sapere.

Rivisto per l'ennesima volta in dvd.

Man on Fire (Tony Scott, 2004)

Denzel Washington.

Thriller che ho abbandonato dopo 50', anche perché sfiora le due ore e mezza e sinceramente anche no.

Denzel Washington è un ex militare di quelli tosti ma ormai alcolizzato e alla deriva. Grazie all'interessamento di un vecchio amico riesce a trovare lavoro in Messico come guardia del corpo di una odiosa bambina bianca (Dakota Fanning). Tra i due si instaura un rapporto profondo di amicizia, poi però lei viene rapita e bla bla bla. Ci sono anche Christopher Walken, Mickey Rourke e Giancarlo Giannini, anche se quest'ultimo credo appaia solo nella seconda metà del film, quella che non vedrò mai.

Io non sopporto Tony Scott e il suo stile da videoclip, le sue inquadrature concitate e traballanti, i suoi flashback con audio distorto. Avrei dovuto evitare, errore mio.

Visto in una copia rimediata fortunosamente.

Soldati - 365 all'alba (Marco Risi, 1987)

Amendola e Benvenuti ai ferri corti. Bel film di Marco Risi, che racconta un anno di naja in una caserma friulana. Tanti personaggi più o me...