06 febbraio 2024

Salvate mia figlia (Sergio Corbucci, 1951)

Andrea dopo aver ferito la figlia.

Gran bel titolo per l'esordio registico di Sergio Corbucci.

Collesanto, immaginario paesotto vicino Roma. Andrea (Ermanno Randi) è un padre vedovo che un giorno spara accidentalmente a sua figlia Mariuccia. Invece di finire in galera, l'uomo si precipita a Roma per cercare un medico che operi la bambina, che versa in condizioni disperate e non può muoversi. In breve, Andrea scopre che un chirurgo chiede ben centomila lire per un intervento del genere: dove trovare i soldi? Rubarli diventa ben presto l'unica opzione.

Gran bel film, secondo me. Robusto, ben diretto e con qualche svolta inaspettata, come quando si scopre che Vittorio Duse in realtà è un finto prete. Anche il finale spiazza un poco, dato che il protagonista, pur discolpato, finisce comunque al gabbio per il furto che ha commesso. Ermanno Randi, ottimamente doppiato da Gualtiero De Angelis, era un attore mediocre. Morì trentunenne, pochi mesi dopo l'uscita del film, ucciso a colpi di pistola dal suo amante omosessuale. Storiaccia.

Il film è stato girato a Poli, a una quarantina di chilometri dalla capitale. La scuola che frequenta la piccola Mariuccia è in piazza Conti:

 

Visto in una pessima copia da telecinema, di soli 70 minuti e con molte sequenze tronche. Pare non ci sia di meglio, purtroppo.
 

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