19 luglio 2021

Scherzo del destino in agguato dietro l'angolo come un brigante da strada (Lina Wertmüller, 1983)

La bellissima Valeria Golino, al suo debutto.

Usuale titolo chilometrico per questo malriuscito apologo grottesco della Wertmüller, che spreca uno spunto potenzialmente curioso.

Gastone Moschin è il ministro dell'interno, democristiano ovviamente, che si trova chiuso dentro il suo Fiat 130 blindato insieme all'autista. Non c'è verso di sbloccare le portiere, né di rompere un vetro. La macchina viene portata nel garage di un altro politico democristiano (Tognazzi), e iniziano così le lunghe procedure per tentare di risolvere il problema.

Film loffio, nonostante un bel cast. Prima di tutto, non si ride mai. Poi vengono affrontati in modo superficiale, se non proprio irritante, temi come il divorzio, l'aborto, le droghe leggere, il femminismo, il terrorismo, la perdita della verginità di una ragazzina quattordicenne (la Golino, in realtà già maggiorenne). La regista esagera, come faceva quasi sempre, e il risultato è un accumulo di situazioni che urtano una con l'altra senza diventare mai qualcosa di compiuto. Il finale simbolico (tutti i protagonisti si ritrovano chiusi dentro l'auto) è intelligente, ma buttato lì.

Tra gli attori spicca l'ottimo Roberto Herlitzka, stranamente misurato in mezzo a un cast perlopiù berciante.

Visto su RaiPlay.

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