19 novembre 2022

Europa '51 (Roberto Rossellini, 1952)

Un'inquadratura curiosa.

Seconda collaborazione tra Rossellini e la Bergman, racconta il dramma di una donna dell'alta borghesia che perde un figlio che non sembrava amare troppo, e da lì cambia radicalmente la sua vita.

Fin qui niente di particolare, se non che il regista unisce ai patemi personali di una madre affranta il lato politico, la presa di coscienza. Ed è qui che il film - a mio parere - è invecchiato peggio: nei dialoghi tra la Bergman e il cugino comunista. Anche la scena tra la donna e il prete alla clinica psichiatrica non è del tutto centrata.

Dove il film funziona meglio è nella descrizione del viaggio della Bergman alla scoperta della povera gente che vive intorno a lei, e della quale non si era sostanzialmente mai accorta: prostitute, disoccupati, baraccati. La scena della fabbrica, completamente priva di dialoghi, è un gran pezzo di cinema e fa pensare a cosa il film avrebbe potuto essere con meno teoria, con un impianto narrativo meno forzatamente ideologico.

Rivisto dopo almeno 20 anni nel bluray italiano.

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