04 luglio 2024

Stalker (Andrej Tarkovskij, 1979)

Lo stalker.

Uno dei film più noti del regista russo, è un lento ma affascinante viaggio all'interno della "zona", un posto dove le leggi della fisica non sono applicate nel modo che conosciamo.

Due uomini tentano il rischioso viaggio nella zona, per poter raggiungere una misteriosa stanza che - a quanto pare - ha il potere di soddisfare il più recondito desiderio di ogni persona che vi entri. La coppia si fa accompagnare da uno stalker, cioé una guida che conosce la zona e sa come evitare le sue insidiose trappole.

Tutto questo è molto teorico, dato che nella pellicola vediamo tre uomini che vagano in mezzo alla campagna o all'interno di un edificio industriale abbandonato e cadente: niente di più. Eppure, se si ha un po' di pazienza (il film dura circa 160 minuti) l'atmosfera inizia a prendere corpo, e tutto quello che racconta lo stalker diventa reale, persino plausibile. Merito della regìa di Tarkovskij, oltre che delle spettrali scenografie, curate dal regista in prima persona.

Film difficile, sarò onesto. Lunghi silenzi, interminabili piani sequenza: cinema poetico, anzi direi filosofico. Merita la visione, però, e lascia qualcosa dentro anche grazie alla potenza e alla profondità di certi dialoghi.

Visto in un rip da bluray di origine ignota.

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