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| Rosetta nel chiosco delle cialde. |
Dramma dei fratelli Dardenne che vinse il Festival di Cannes.
Rosetta ha solo 16 anni, ma ne ha già viste abbastanza. In due parole è una povera disgraziata che sopravvive a fatica in una roulotte in periferia, in una città del Belgio mai nominata. Madre alcolizzata, padre assente, nessun lavoro stabile, niente scuola, niente soldi in tasca. Ma soprattutto una lancinante solitudine. Rosetta non parla con nessuno se proprio non è necessario, e si muove per la città con il suo passo pesante e frettoloso, da animale impaurito, tenendo sempre la testa bassa e lo sguardo a terra.
Cinema della marginalità, e della disperazione: la visione non è una passeggiata. Anche per il vezzo (che detesto) di muovere spesso la MdP in modo da provocare la nausea nello spettatore. Era il periodo del manifesto Dogma, e i fratelli Dardenne, pur non attenendosi del tutto a quelle ferree regole, non se ne distanziano granché a livello tecnico. Comunque il film emoziona, e disturba.
Rivisto dopo oltre 20 anni, nel basico dvd italiano.

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