Terzo e (per fortuna) ultimo capitolo della saga scritta e diretta dal regista indiano.
I tre protagonisti dei due film precedenti Unbreakable e Split sono riuniti in un manicomio (e dove, se no), ma anche da lì sono in grado di combinare guai e sfidarsi all'ultimo sangue.
Psicologia spicciola, lunghe e noiose sequenze dialogate, fuffa per fumettari: questo è quanto offre la pellicola, che supera addirittura le due ore. Tutto il finalone nella piazzetta antistante la clinica poi è quasi parodistico: sembra una scena presa da uno dei vari Scary Movie.
Shyamalan resta un ottimo regista, ma dovrebbe farsi scrivere le sceneggiature da qualcun altro. Sul cast poco da dire: Willis parla poco, e non è difficile intuire il perché, ma anche Samuel L. Jackson passa mezzo film afasico con lo sguardo fisso, bloccato su una sedia a rotelle come un tronco umano.
Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente.

Nessun commento:
Posta un commento