01 marzo 2021

Vertigine (Guido Brignone, 1942)

Un amore destinato all'infelicità (come tutti).

Polveroso melodramma con Beniamino Gigli, che resta comunque sullo sfondo della vicenda principale. Il film infatti narra il solito triangolo amoroso tra sua figlia, il fidanzato e la malafemmina, che non è poi tale in senso stretto, ed è destinata peraltro ad ovvia redenzione finale. Convenzionale ed invecchiato, si segue comunque con discreto piacere. Gigli, attore dilettante, si esibisce in alcuni brani del suo repertorio. Non casualmente, il perfido strozzino che ricatta il giovane Alberto non è italiano. Bello e particolare il finale, col montaggio analogggico di calboniana memoria.

Recuperato grazie a Mediaset Play.

Nessun commento:

Posta un commento

In una notte di chiaro di luna (Lina Wertmüller, 1989)

La splendida Nastassja Kinski. Il virus HIV secondo la Wertmüller in quest'opera dal titolo stranamente breve. Rutger Hauer è un giornal...