17 aprile 2021

Occhio per occhio (André Cayatte, 1957)

Lo sguardo di Folco Lulli non promette niente di buono.

Uno splendido e stranamente poco noto film di André Cayatte, coprodotto tra Francia e Italia.

Curd Jurgens è un chirurgo francese che vive in Libano. Una sera, stanco dopo una lunga giornata di lavoro, l'uomo liquida in modo sbrigativo la telefonata di un signore (Folco Lulli, grandissimo), che chiede aiuto per la moglie, afflitta da un forte mal di stomaco. Il giorno dopo, all'ospedale, il chirurgo scopre che quella donna aveva una gravidanza extrauterina in corso, e che è morta: lui forse avrebbe potuto salvarla?

Bella domanda, destinata a restare senza risposta per tutti, ma non per il vedovo: per lui il chirurgo è il vero responsabile, e decide di vendicarsi, a modo suo...

A una prima parte più tradizionale, ottimamente girata (sembra davvero di stare nel caldo Medio Oriente, invece pare abbiano girato quasi tutto in Almeria) e con una tensione ben costruita, fa seguito una grandiosa seconda metà girata nel deserto, con in scena praticamente soltanto Jurgens e l'inquietante ed impassibile Folco Lulli.

La scena della teleferica in mezzo alle montagne, da sola, vale la visione: soprattutto per chi soffre di vertigini. Film di grande respiro epico, con questi due uomini che si odiano e che camminano insieme nel deserto.

Una foto di scena.

Visto su Prime Video in una copia tagliata, piena di righe e spuntinature. Un paio di dialoghi sono addirittura incomprensibili, per la caduta di troppi fotogrammi di fine rullo. Nessuna notizia di edizioni Home video in lingua italiana, ovviamente.

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