14 maggio 2021

Assolto per aver commesso il fatto (Alberto Sordi, 1992)

Sordi pensa ancora di stare ai tempi di Fumo di Londra.

Ho sempre pensato che il Sordi regista fosse da codice penale; questo è uno dei suoi film peggiori, oltretutto.

Alla consueta sciatteria tecnica si accompagna una trama ridicola, con tali e tante di quelle ingenuità che il tutto sembra venire da una storia di Paperino. Un affare da 2 miliardi e mezzo di dollari trattato via fax, tycoon statunitensi che parlano tra loro in italiano e si fanno fregare come poveri imbecilli e così via.

Sordi aveva un'idea di cinema vecchissima. Pensava che gli spettatori degli anni novanta si meravigliassero ancora vedendo le inquadrature dei grattacieli di Los Angeles ripresi dal basso, con in sottofondo l'orrenda musica di Piero Piccioni, qui al suo nadir espressivo: specialmente tutta la parte elettronica della colonna sonora fa venire la nausea.

Sul cast sarebbe meglio stendere un enorme velo pietoso: dalla pur brava Finocchiaro, costretta in una macchietta che parla con un pesante e fintissimo accento sardo (ma perchè?), al pessimo Marco Predolin. Quest'ultimo comunque non vince la palma di peggior attore nel cast, superato da una certa Rosanna Muzzi Magni, che interpreta la vedova del conte Guglielminetti: forse la peggior attrice mai vista in un film italiano dai tempi di Pastrone.

Potrei maramaldeggiare per altre 40 righe, ma direi che sono già andato abbondantemente oltre.

Visto su YouTube in una copia da vhs, dato che in dvd non è mai uscito. Per fortuna.

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