Salerno, adeguatamente parrucchinato, a dialogo con Cyril Cusack. |
Proto-poliziottesco diretto da Steno con solido mestiere, anche se la storia non ha gran presa.
Si sente soprattutto la mancanza di un vero cattivo: il ragazzetto che sequestra Laura Belli dopo aver accoppato un paio di persone lo è soltanto sulla carta, dato che sparisce per lunghi tratti e la storia non si concentra mai su di lui. E nemmeno può esserlo Franco Fabrizi, troppo simpatico anche quando interpreta il solito fetentone, destinato a fare un'orrenda fine.
Salerno è un commissario ancora a metà tra il Germi di Un maledetto imbroglio e il Merli di Roma violenta: si vede che ci tiene, indaga, ma non si incazza mai veramente, non la prende sul personale come faranno i suoi epigoni.
Anche il lato action lascia alquanto a desiderare: loffia la sparatoria all'ex fornace abbandonata (a proposito: ma perché si finiva sempre là in quegli anni? Mistero), e anche l'inseguimento auto-moto che termina con la morte di Laura Belli non è davvero niente di che.
Rivisto dopo anni nel dvd Shendene e Moizzi, scuro come il petrolio e pure tagliato. Alè.
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