18 febbraio 2022

Ero in guerra ma non lo sapevo (Fabio Resinaro, 2022)

Francesco Montanari.

La drammatica vicenda di Pierluigi Torregiani, gioielliere milanese freddato davanti al suo negozio nel febbraio del 1979 dai P.A.C., Proletari Armati per il Comunismo, diventa oggi un film con il bravo Francesco Montanari nel ruolo principale.

E tutto il film gira intorno a lui, protagonista assoluto, in scena dall'inizio alla fine praticamente senza sosta. Gli altri personaggi restano (volutamente?) figurine sullo sfondo. Montanari è bravo, ma è molto romano, e sentirlo mentre parla in milanese fa un effetto bizzarro.

Detto questo, il film ha i suoi pregi sia nella regìa che nella scrittura. Anche l'idea del meccanismo che si inceppa (Torregiani era appassionato di orologi) è ben inserita nel contesto della narrazione. Peccato solo che ci sia qualche momento inutilmente strillato ed eccessivo, difetto tipico del cinema italiano che tenta di raccontare la cronaca, o la storia. Qui per esempio la scena di Torregiani che dà di matto al compleanno del figlio è francamente stonata, e non aggiunge nulla a quanto già era stato detto fino a quel punto.

Milano, in cui è ambientato tutto il film, si vede soltanto dall'alto, in alcune sequenze riprese con un drone. Per il resto credo abbiano girato tutto quanto a Roma.

Molto bello il finale, con la sparatoria che purtroppo costò la vita all'uomo e la salute a suo figlio Alberto, che rimase da allora paralizzato.

Visto su RaiPlay.

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