02 maggio 2022

Un mondo maledetto fatto di bambole (Michael Campus, 1972)

Oliver Reed col suo bel maglione girocollo.

Sciocco titolo italiano per questo bel film di fantascienza distopica, sottogenere molto in auge negli anni settanta.

Il titolo originale, Z. P. G., sta per Zero Population Growth, ossia crescita zero. E proprio di questo si parla: siamo nel futuro, con il pianeta Terra inquinato e terribilmente sovrappopolato. Viene quindi presa una misura draconiana: nessuno potrà mettere al mondo dei figli per i successivi 30 anni, con tanto di condanna a morte sbrigativamente eseguita nelle pubbliche piazze per chiunque osi andare contro la decisione del governo mondiale.

In questo scenario orwelliano, in cui le giovani coppie adottano dei bambolotti parlanti per sostituire i pargoli mancanti (da cui il titolo italiano), Oliver Reed e Geraldine Chaplin decidono di sfidare la sorte e far nascere un bambino, pur nella (assurda) consapevolezza di condannarlo in partenza a una sorta di non-vita, dato che il pupo dovrà essere tenuto nascosto e cresciuto nel buio di un sotto-scala.

Bel film, dall'atmosfera molto rarefatta e funzionale: il minimalismo scenografico contribuisce ad acuire il senso di disagio nello spettatore. Il finale è aperto alla speranza, pur rimanendo coerente con quanto visto fino a quel punto.

Visto nel dvd italiano Sinister.

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