29 aprile 2022

Io, Daniel Blake (Ken Loach, 2016)

La scena di Daniel in biblioteca.

Doloroso dramma del vecchio Ken Loach, regista di cui per un motivo o per l'altro ho visto pochissimi film.

Il Daniel Blake del titolo è un povero disgraziato che si trova stritolato nei disumani ingranaggi della burocrazia inglese, dopo aver dovuto lasciare il suo lavoro di carpentiere per un serio problema cardiaco. Inizia quindi per l'uomo un viaggio allucinante, e soprattutto umiliante, che nessuna persona al mondo meritebbe di subire, foss'anche il peggior criminale.

A latere la vicenda di Katie, che Daniel conosce casualmente: lei è una madre single con due bambini e senza una sterlina in tasca, a sua volta alle prese con colloqui deliranti e muri di gomma sparsi un po' ovunque.

Gran bel film, in cui forse ci sono un paio di sequenze eccessive e che stonano: Katie che mangia i fagioli in preda alla fame, e i passanti che plaudono al gesto di Daniel, quando l'uomo scrive le sue ragioni sul muro con una bomboletta spray. Sono gli unici due momenti in cui si avverte la costruzione narrativa, a mio parere.

Visto su RaiPlay.

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