Triste commediaccia scritta a 4 mani dal regista con Joe D'Amato.
La pellicola è rimasta virtualmente invisibile per decenni, e come quasi sempre accade in casi analoghi, una ragione c'era. Il film infatti è una zozzeria bella e buona: non basta la presenza nel cast di attori quali Montagnani o Mario Carotenuto (tristemente truccato come una mignotta da trivio) per dare spessore a una vicenda scritta male e girata peggio. L'umorismo poi è vecchissimo: in una scena, uno schiavo chiede sesterzi a Montagnani, e lui risponde "No, vado dritto".
Tecnicamente parlando, il film è una straccionata: girato con due lire, tra interni tirati su alla carlona ed i classici esterni agresti, con una decina di comparse al massimo. Non mancano peraltro alcune sequenze rubate ad altri film, come accadeva nei peplum girati 10-15 anni prima. L'unica sequenza degna di nota è il duello western tra Montagnani e Guglielmo Spoletini, con in sottofondo la musica del maestro De Masi.
Visto su Cine34.
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