18 ottobre 2022

L'assassino di pietra (Michael Winner, 1973)

Bronson in mezzo agli hippy.

Charles Bronson è uno sbirro dai metodi prevedibilmente spicci in questo vecchio poliziesco diretto da Michael Winner, futuro regista de Il giustiziere della notte, e prodotto da Dino De Laurentiis.  

Buon film. A un certo punto il protagonista finisce in un ashram, una sorta di comune hippy nell'assolata California: inutile dire che i ragazzi che frequentano il posto sono rappresentati come una massa di poveri deficienti. Bronson comunque spara una serie di battute allucinanti: i suoi dialoghi sono tra le cose migliori del film. Anche la musica di Roy Budd è bella, mentre ho qualche perplessità sullo sviluppo della storia, che mi è sembrata eccessivamente intricata e a tratti poco chiara. Tutta la parte sulla mafia, con Martin Balsam, sembra incastrarsi davvero male col resto della vicenda.

O forse la cosa dipende da me, dato che ho avuto bisogno di ben cinque tentativi prima di finire il film: mi addormentavo tutte le volte, incredibilmente.

Visto in un ottimo mux rimediato in rete.

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