04 gennaio 2023

Rubare alla mafia è un suicidio (Barry Shear, 1972)

I due poliziotti in ufficio.

Buon poliziesco a sfondo razziale con Anthony Quinn e Yaphet Kotto.

Film solido, ben costruito: tre delinquenti neri di mezza tacca pensano bene di rubare una valigia con 300 000 dollari agli allibratori italiani del Bronx. Non una grande idea, obiettivamente: il racket si mette sulle loro tracce e non ci vuole troppa immaginazione per capire fin da subito che faranno tutti e tre una brutta fine.

Nel mentre si segue l'indagine condotta dai due sbirri, in evidente contrasto tra loro. Quinn è un duro della vecchia scuola: bianco, razzista e sempre pronto a menare le mani. Kotto è invece il classico "poliziotto buono": nero, progressista e non violento. E la violenza certo non manca, nel film.

Molto divertente e con qualche blanda pretesa di denuncia sociale. C'è anche Burt Young in un piccolo ruolo proprio all'inizio. Particolarmente irritante il titolo italiano: quello originale, Across 110th Street, è anche il titolo della canzone che apre il film, come farà 25 anni dopo con Jackie Brown di Tarantino.

Visto nel dvd italiano Sinister, purtroppo mediocre in quanto a definizione.

Nessun commento:

Posta un commento

In una notte di chiaro di luna (Lina Wertmüller, 1989)

La splendida Nastassja Kinski. Il virus HIV secondo la Wertmüller in quest'opera dal titolo stranamente breve. Rutger Hauer è un giornal...