14 aprile 2023

L'assassino ha le mani pulite (Vittorio Sindoni, 1968)

Garrani si dà alla fuga.

Distribuito inizialmente con il titolo Omicidio per vocazione, è un bislacco giallo girato intorno a Roma fingendo però di essere in Francia.

C'è una grossa eredità che fa gola a molti, e iniziano a fioccare i cadaveri. La polizia non ci capisce un'acca come al solito, fino al doppio colpo di scena finale, all'insegna della più completa inverosimiglianza.

Tecnicamente si tratta di un film diseguale: ci sono scene girate bene, alcune inquadrature ricercate, e altre che invece sembrano tirate via alla meno peggio, come l'investimento del treno al vecchietto sordo che apre la pellicola. Fotografia e interni sono a dir poco mediocri, mentre le musiche di Stefano Torossi (onnipresenti) non dispiacciono.

Tra le note dolenti, anche buona parte del cast: certo, Garrani si difende bene, ma si percepisce l'inesperienza del regista, qui al suo esordio, che dirige male o malissimo attori spesso mediocri come Silvano Spadaccino (più noto come compositore) o Ernesto Colli.

Visto nell'impeccabile dvd tedesco Koch Media.

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