Fiacco dramma sentimentale a sfondo teatrale diretto da un famoso - all'epoca - regista ungherese appositamente convocato in Italia.
Film di cui tutti quanti hanno sempre parlato malissimo, a partire da Mario Monicelli che ebbe su questo set il suo battesimo nel mondo del cinema. Purtroppo si tratta davvero di un film tremendo: la regìa è anche elegante, a tratti: ma il montaggio e la sceneggiatura fanno acqua da tutte le parti, tanto che si fatica maledettamente a seguire la vicenda. Per tacere dei dialoghi, che spesso suonano involontariamente comici.
Quantomeno l'audio è ottimo, cosa non comune nei nostri film degli anni trenta. Uno degli attori è doppiato da Amedeo Nazzari.
Avevo visto il film già nel 2020, senza capirci granché, e rimuovendolo in pochissimo tempo. Mai più.
Visto su RaiPlay.
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