08 settembre 2023

La ragazza di nome Giulio (Tonino Valerii, 1970)

La bellissima Silvia Dionisio.

Dramma erotico diretto da un regista più a suo agio in tutt'altro tipo di pellicole.

Il film, tratto da un romanzo di Milena Milani che fece scandalo nell'Italietta democristiana di metà anni sessanta, narra l'educazione sentimentale della giovane Jules (Silvia Dionisio, bella in modo disarmante). Dopo l'iniziazione al sesso lesbico di prammatica, la ragazza vola di fiore in fiore, finendo con il rimanere disgustata dal genere maschile. Di qui la decisione di accoltellare al pube il suo ultimo, sfortunato amante occasionale (John Steiner), che in pratica paga per tutti. Ahia.

Girato tra Venezia, Caorle, Perugia e Cortina d'Ampezzo, è un film discreto, che parte bene ma perde di interesse con il trascorrere dei minuti, diventando vagamente ripetitivo. Oltretutto Jules è fin troppo volubile perché si possa provare della vera empatia per lei.

Belle le luci di Stelvio Massi e la colonna sonora di Riz Ortolani: da segnalare anche la partecipazione del mitico Raniero di Giovambattista alla produzione. Nel nutrito cast si segnala Riccardo Garrone, che una volta tanto non interpreta il consueto gaglioffo approfittatore. Gianni Macchia invece si vede poco, per fortuna.

Visto in una scattosa copia da VHS.

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