03 ottobre 2023

Si salvi chi vuole (Roberto Faenza, 1980)

Un perplesso Gastone Moschin.

Una famiglia borghese alle prese con i giovani scapestrati del 1980, tra eccessi, macchiettismi e semplificazioni.

Faenza si concede un cast di lusso, Gastone Moschin e Claudia Cardinale, oltre a un comparto tecnico di prim'ordine: le musiche sono di Ennio Morricone, ad esempio. Purtroppo la storia non è granché: il rapporto tra i due coniugi è schematico, e soprattutto ripetitivo. Tra l'altro non si capisce come e perché la madre accetti di sopportare l'ingresso in casa del fidanzato della figlia (Francesco De Rosa, francamente impresentabile) con tutta la corte dei miracoli che si trascina appresso.

Più centrato il personaggio di Moschin, un onorevole comunista sempre in viaggio tra Roma e Bologna, dove è stato girato il film. Le sue reazioni sono quantomeno plausibili, ma alla lunga il discorso stanca. Film molto invecchiato: datatissimi (e noiosi) in particolare i dialoghi su DC e PCI, che nulla aggiungono alla pellicola.

Visto in un riversamento da vhs Creazioni Home Video: l'ultima mezz'ora con un timer in sovraimpressione.

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