06 novembre 2023

Metti, una sera a cena (Giuseppe Patroni Griffi, 1969)

Il pellicciotto di Tony Musante.

Grosso successo commerciale tratto da una pièce teatrale dello stesso regista.

Patroni Griffi non è noto per la leggerezza dei suoi film: basti pensare al micidiale Identikit con Elizabeth Taylor. In questo caso porta in scena la storia di cinque personaggi coinvolti sentimentalmente tra loro, in modo vario. C'è la coppia ufficiale (Trintignant e Florinda Bolkan), l'amante di lei (Musante, il migliore a mio parere), più Capolicchio e Annie Girardot in ruoli secondari ma comunque importanti.

Succedono molte cose, ma nessuna interessante. La forma è complicata, si susseguono flashback e salti temporali continui. Non si può dire che la regìa non sia intrigante, e c'è la bella musica di Morricone a tenere tutto in piedi in qualche modo. Ma il film è invecchiato in modo tremendo: lento, con dialoghi che spesso fanno sorridere. La libertà sessuale dei cinque protagonisti poteva forse essere interessante nell'Italia del 1969, ma oggi provoca sbadigli. Come se non bastasse il film dura troppo (sfiora le due ore), e una sfrondatura di alcune sequenze sarebbe stata opportuna.

Visto in un brutto divx rimediato fortunosamente.

Nessun commento:

Posta un commento

In una notte di chiaro di luna (Lina Wertmüller, 1989)

La splendida Nastassja Kinski. Il virus HIV secondo la Wertmüller in quest'opera dal titolo stranamente breve. Rutger Hauer è un giornal...