Commedia nera diretta dall'ultrasettantenne Monicelli.
Prima parte francamente noiosetta, con il cenone natalizio di questa famiglia abruzzese che si riunisce a casa dei vecchi genitori. Il film prende vita dopo circa 50 minuti, quando la mamma sgancia finalmente la bomba: ha deciso di andare a vivere con uno dei 4 figli, e scelgano pure loro chi sarà il fortunato. Finale amaro, benché poco probabile.
Troppi difetti inficiano la riuscita di un soggetto che avrebbe meritato miglior fortuna: la continua, insistita e ridondante voce fuori campo del bambino, la confezione piattamente televisiva (fotografia mediocre, musica agghiacciante) nonché la frase volgare di Alessandro Haber quando ammette di essere omosessuale, cosa peraltro già chiara a tutti. Una stonatura evitabile.
Tra i pregi, le prove di Marina Confalone e Cinzia Leone, entrambe bravissime. Meno in bolla i maschi, compreso il vecchio Paolo Panelli, nella parte del vecchio rimbabito guardato da tutti con compassione.
Visto su Netflix.
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