12 aprile 2024

Vigilante (William Lustig, 1982)

Forster e Strode in carcere.

Violenza urbana fuori controllo in questo cupo dramma diretto da William Lustig.

Siamo a New York: e dove, se no. La polizia è inerme di fronte al dilagare delle bande di teppisti: anche quando qualcuno viene arrestato e si arriva al processo, ci sono giudici corrotti ed avvocati maneggioni (Joe Spinell, fantastico) che rendono inutile il lavoro fatto dagli sbirri sulle strade. In un contesto del genere, Fred Williamson e qualche amico pensano bene di improvvisarsi giustizieri per conto loro.

Buon film. L'inizio, notevolissimo, vede Williamson istruire alcune persone che vogliono unirsi al gruppo dei vigilanti. Poi ci si concentra solo sulla vicenda di Robert Forster: uccidono suo figlio e picchiano sua moglie a sangue, ma a finire in carcere è proprio lui, paradossalmente.

Williamson è ovviamente perfetto per la parte, ma il vero protagonista è il più blando Forster. Grandioso il vecchio Woody Strode, ancora gagliardo a quasi 70 anni nei panni di un detenuto di quelli con cui non c'è troppo da scherzare. Bella anche la colonna sonora.

Visto in un ottimo mux rimediato fortunosamente.

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