Siamo al punto di non ritorno.
Squitieri e la paura del cittadino medio durante gli anni di piombo: una miscela potenzialmente letale, che invece ha prodotto un film notevole.
Stefano Satta Flores è un borghese dalla vita apparentemente banale. Fa l'ingegnere, ha una moglie e una figlia adolescente, un bell'appartamento e una villetta in costruzione fuori città. A latere, coltiva il vizietto di fotografare ragazze nude e collezionare foto pornografiche. Amareggiato e spesso scorbutico, a un certo punto dice Prima di tutto io non rispetto gli altri: li sopporto, che è diverso.
Quando un appartamento vicino al suo viene rapinato e uno dei tre ladri freddato alle spalle, l'uomo prende la decisione di armarsi, per essere pronto a difendersi e farsi giustizia da solo. La sua psiche vacilla già dopo poco tempo, e il rapporto fallimentare con la moglie e la figlia finiranno col causare il suo crollo mentale: l'ingegnere va in tilt e si barrica in un appartamento dopo aver scoperto la moglie (Claudia Cardinale, molto brava) insieme all'amante. Finale tragico.
Avevo visto il film circa 15 anni fa e non mi era piaciuto molto, sa
il cielo perché. Rivisto oggi, mi è sembrato potente e disperato,
girato da dio, interpretato da due splendidi attori e sorretto da una grandiosa colonna sonora scritta dal percussionista
Tullio De Piscopo.
Rivisto nel dvd italiano Alan Young.
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