Gustoso dramma urbano diretto da John Frankenheimer.
Bande di ragazzacci e tensione razziale alle stelle nei bassifondi di New York. Burt Lancaster è un integerrimo procuratore distrettuale: un giorno gli capita il caso di tre minorenni italiani che hanno ucciso un ragazzo portoricano cieco a coltellate. Inizialmente convinto della piena colpevolezza dei tre, l'uomo si troverà invischiato in una situazione molto difficile, e capirà che le cose non stanno sempre come sembrano.
Buon film, anche se intriso di una retorica che oggi pare eccessiva. Un paio di svolte narrative poi sono quantomeno improbabili: un 15enne cieco a capo di una gang? E il colpo di scena in tribunale, con il procuratore che in pratica si mette a fare il lavoro dell'avvocato difensore?
Ad ogni modo la storia regge: la regìa è già di alto livello, anche se Frankenheimer era soltanto al suo secondo film. Certo, i minorenni alla sbarra hanno in realtà 25 anni, e la cosa si vede tutta. Ma la pellicola fila via molto bene, e gli attori hanno tutti le facce giuste. C'è anche Telly Savalas, nei panni di un cinico vice-ispettore.
Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente.

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