26 marzo 2021

Pietà per chi cade (Mario Costa, 1954)

Un intenso primo piano di Nazzari.
 

Un altro dei film italiani che trattano il delicato tema del ritorno dei reduci dispersi in Russia, anche se qui la cosa è solo un pretesto narrativo e poco più. Nazzari torna dopo ben 10 anni, e come prima cosa accoppa l'uomo che aveva avuto una liaison con sua moglie mentre lui era via, creduto morto da tutti. In realtà quella relazione era ormai finita, ma vaglielo a spiegare.

Dramma torbido, che non risparmia qualche colpo basso e culmina in un finale da fotoromanzo (il salvataggio sui binari del treno). Nazzari si vede poco: il vero motore della storia è il complicato rapporto tra la figlia (Antonella Lualdi, splendida) e la madre (Nadia Gray). Anche qua come in Catene, la donna decide di mentire al processo, sacrificandosi per salvare il marito che amava, ama ancora e sempre amerà.

Oggi fa un po' specie vedere un uomo che prende soli 4 anni di carcere per un omicidio volontario, grazie al famigerato articolo 587 del nostro Codice penale, quello relativo al delitto d'onore: ma nel 1954 la cosa passava ancora liscia.

Visto su Mediaset Play.

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