12 aprile 2021

Processo contro ignoti (Guido Brignone, 1952)

Il commissario è Domenico Modugno.

Poliziesco molto interessante e dalla struttura meno lineare di quanto ci si aspetterebbe in un film italiano del 1952.

Si parte subito mettendo le mani avanti, con la voce off che spiega come Genova sia solo lo sfondo di una vicenda che potrebbe accadere ovunque eccetera eccetera. Alcuni balordi rapiscono una bambina per chiedere 20 milioni al padre: per un errore la piccola viene uccisa, nonostante il riscatto sia stato regolarmente pagato. Del delitto viene accusato ingiustamente un meccanico, che in realtà era a conoscenza dei veri colpevoli ma aveva scelto di non parlare, dietro il pagamento di un milione: in qualche modo si era quindi reso complice. Stando in galera, il ragazzo urla la sua innocenza, ma sembra che non gli creda nessuno, nemmeno sua moglie; finché il suo avvocato decide di vederci più chiaro e approfondisce le indagini per conto suo, giungendo finalmente alla verità.

Film curioso, che prende strade inaspettate nella seconda parte. Notevole Arnoldo Foà come cattivo senza scrupoli, destinato a fare una brutta morte che però resta fuori campo: questa ellissi è un'altra particolarità della narrazione.

Visto in una copia mediocre da Rete 4.

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