Un impeccabile Nazzari, con tanto di orologio sul polsino.
Vivace commedia dei telefoni bianchi diretta dal bravo Camerini. Non è considerata tra le cose migliori del regista, va detto: eppure la storia - nei suoi limiti - è ben sceneggiata e con personaggi caratterizzati in modo gustoso (per esempio il vecchio segretario sempre pronto ad addormentarsi in qualunque occasione).
Siamo in Ungheria, come era d'uso a quei tempi. Nazzari è un miliardario americano che incontra per caso una centralinista del Grand Hotel prossima al matrimonio (la Noris): colpo di fulmine. Lui però è sempre preso dal suo lavoro, e decide di andare per le spicce, offrendo alla sua famiglia la favolosa somma di centomila dollari solo per poter cenare con lei.
In sostanza è una specie di Proposta indecente fatto 50 anni prima, chiaramente meno esplicito sul sesso. Buono il cast secondario, con Ernesto Almirante, Lauro Gazzolo e persino Emilio Cigoli, il miglior doppiatore della sua generazione. Stona invece Maurizio D'Ancora come fidanzatino ingenuo: attore mediocre.
Visto su Youtube.
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