22 maggio 2021

Zappatore (Rate Furlan, 1950)

Ferzetti ingiustamente incarcerato.

Primo film (quantomeno nel cinema sonoro) tratto dalla celebre canzone di Libero Bovio, ripresa poi nel 1980 da Alfonso Brescia in un film con Mario Merola.

Qui invece abbiamo il giovane Gabriele Ferzetti (doppiato da Stefano Sibaldi) nel ruolo del figlio ingrato, mentre il padre è il bravo Nino Marchesini. Rate Furlan non era certo un virtuoso della macchina da presa: talento multiforme (fu attore e compositore, tanto che anche in questo film firma le musiche originali), si limita a dirigere il traffico con abbondanza di primi piani.

Ci sarebbe poi da approfondire quanto il film sia da considerare suo e quanto invece di Roberto Amoroso, produttore a capo della Sud Film. Sui titoli di testa si legge chiaramente "Un film di Roberto Amoroso", peraltro. 

Film piuttosto ingenuo ma gustoso: non manca il solito giuramento d'amore fatto davanti alla statua della Madonna. Molto bella la scena-madre, con il babbo che irrompe durante una festa e mette il figlio davanti alle sue scelleratezze mentre in sottofondo si sente la canzone del titolo. Poi c'è una ulteriore scena tutto sommato trascurabile, con Ferzetti che torna al paesello e prima di correre da mammà, che lo aspetta morente, trova pure il tempo di far ragionare un gruppo di contadini pronti a irrompere con la violenza in casa del massaro cattivo.

Dvd Mustang, di buona qualità ma con un extra di 15' sconcertante: un orrendo marchettone per una azienda agricola del pavese (!!) che c'entra col film come i cavoli a merenda. Complimentoni a chi l'ha pensato.

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