Uno dei tanti film girati da Marco Vicario e che sono oggi di difficile reperibilità.
Buzzanca è un prete trasferito a Roma dal suo paesello siciliano; l'impatto con la realtà della metropoli lo sconvolge, tra ragazze che girano seminude e le abitudini sessuali quantomeno disinvolte che deve ascoltare di continuo in confessione.
A turbare l'uomo è però soprattutto l'incontro con una prostituta (Rossana Podestà), di cui in breve si innamora perdutamente, pur non volendo ammettere la cosa nemmeno a sé stesso. Alla fine Buzzanca preferisce dimenticare la donna, evitando lo scandalo.
Un buon film, nel quale il tema del celibato sacerdotale non è affatto centrale come parrebbe dal titolo. Siamo più dalle parti della commedia erotica, anche se Buzzanca è ancora molto misurato, a differenza di quanto farà in molti suoi lavori successivi. Ottimo il cast secondario: Enrico Maria Salerno, Salvo Randone (doppiato da Corrado Gaipa, come nel coevo Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri) e soprattutto Luciano Salce, molto divertente nei panni di un disincantato monsignore. C'è anche la Melato, in un piccolo ruolo.
Visto in una copia da fonte ignota.
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