Documentario girato (in parte) e montato da Pasolini ma firmato da un altro regista per motivi di opportunità, racconta alcuni aspetti della strage di piazza Fontana a Milano a distanza di un anno.
Colpisce la grande compostezza nelle dichiarazioni della madre e della moglie di Giuseppe Pinelli, l'anarchico ucciso tre giorni dopo la strage negli uffici della Questura di Milano, dove si trovava illegalmente trattenuto.
Nel film si parla comunque anche di altro: ci sono diverse interviste ad operai lombardi e toscani, disoccupati siciliani, napoletani, calabresi e così via. Impressionanti in particolare le riprese della rivolta di Reggio Calabria del 1970, quando si pensava di fare di Catanzaro il capoluogo di regione.
Visto nel dvd italiano, che presenta una versione breve (sotto i 50') contro gli oltre 100' originali.

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