I due protagonisti a colloquio. |
Delicata fiaba con la bella Irasema Dilian, piccola star del nostro cinema autarchico.
Lei è Elisabetta, una dolce orfanella ormai cresciuta che crede di essere figlia di una regina, e che presto la madre verrà a portarla via dall'istituto in cui vive da quando è nata. Le cose stanno diversamente, ma la ragazza preferisce vivere in questa sorta di bolla, per sopportare meglio la sua triste situazione.
Chiaramente il principe arriverà poi sul serio: sarà Antonio Centa, che tra l'altro parlava molto male di questo film 30 anni dopo, intervistato da Francesco Savio. Io invece l'ho trovato molto piacevole: certo la regìa (firmata a 4 mani) è abbastanza elementare, ma il racconto è piacevole e gli interpreti sono quelli giusti. La Dilian recita con la sua voce, con un delizioso accento appena percettibile.
Il film (che dura solo 70 minuti) venne girato negli storici studi FERT di Torino, ma il castello del principe Goffredo è in realtà quello di Bracciano, fuori Roma.
Visto in una ottima copia presa dal sito di Variety.
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