04 marzo 2023

Siccità (Paolo Virzì, 2022)

Silvio Orlando torna a Rebibbia.

Non ho ancora capito quanto mi sia piaciuto quest'ultimo film di Paolo Virzì.

Ambientato durante una paurosa crisi idrica a Roma, mette in scena numerosi personaggi, che incrociano in modo più o meno casuale le loro storie in una città sporca, polverosa e piena di blatte che camminano silenziosamente sui pavimenti.

Forse il regista ha messo troppa carne al fuoco, e i contorni di qualche figura restano forzatamente sbiaditi: penso ad esempio al barbone di Max Tortora, o a Silvio Orlando evaso dal carcere suo malgrado. Molto più centrati l'autista di Valerio Mastandrea e l'idrologo veneto Diego Ribon, che diventa personaggio televisivo dalla sera alla mattina. Il guru del web Tommaso Ragno invece è simpatico, ma troppo caricaturale. Che poi è un po' il difetto di molto cinema del regista livornese, questo suo eccedere, esagerare nella stilizzazione dei caratteri.

Ad ogni modo il film ha molto da dire, e da dare. La siccità è chiaramente pretestuosa, e serve per parlare d'altro: uomini e donne alla deriva, alle prese con problemi quotidiani ai quali si aggiunge un evento esterno, che però non sembra fare una gran differenza nel modo di comportarsi di nessuno, fondamentalmente.

Visto in una copia rimediata sul web.

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