Fa una certa impressione vedere Totò, Peppino ed Aldo Fabrizi in un dramma come questo. Comunque Fabrizi regista mi è sempre piaciuto: tanto per le sue farse con la famiglia Benvenuti, quanto per i suoi tentativi più seri, come Emigrantes.
Qui la storia vira molto sul patetico, con questa povera, giovane vedova con bimbo a carico (Lea Padovani) che, spinta dalla disperazione e dai debiti, tenta la via del meretricio. Il suo primo cliente è Totò, che però non riesce a consumare un rapporto con la sventurata, poiché il figlio della donna inizia a stare male. Bisogna quindi chiamare un medico, nottetempo e sotto un acquazzone da tregenda: arriva così Fabrizi, che si è ritagliato il ruolo del burbero dottore che risolve una situazione potenzialmente letale.
Film gradevole: solo Peppino mi è parso sacrificato, in un ruolo francamente anche poco interessante. Totò sempre bravissimo, e più misurato del consueto.
Visto in una copia derivata da videocassetta: il film infatti esiste solo in vhs, per motivi che non è dato sapere.
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