04 giugno 2023

L'ultimo guappo (Alfonso Brescia, 1978)

Merola trattato come un uomo da niente.

Il film che ha inaugurato il fortunato sodalizio tra Mario Merola e Alfonso Brescia, regista romano con già una ventina di titoli alle spalle.

Qui Merola è don Francesco Aliprandi, piccolo ma stimato boss del mercato del bestiame. Un giorno suo figlio Roberto viene investito ed è in pericolo di vita, così l'uomo fa un voto alla Madonna: se il piccirillo riuscirà a salvarsi, lui andrà ad umiliarsi davanti a don Pasquale Roncilio (Luciano Catenacci, grandissimo), suo acerrimo rivale, ponendo così fine al suo status di uomo d'onore.

Sfiga vuole che il bambino si salvi davvero, così Merola diventa un onesto faticatore che ingoia veleno ma tira avanti per mantenere suo figlio, che studia da ragioniere. Quando Roberto si diploma, don Pasquale salta fuori un'altra volta: il ragazzo infatti va a lavorare proprio per lui, nel contrabbando, e come se non bastasse si innamora di una sciantosa su cui ha messo gli occhi anche il suo capo. Come è intuibile, ce n'è d'avanzo per arrivare allo scontro finale tra i due mammasantissima, risolto a revolverate dopo un raffinato gioco di sguardi.

Senz'altro un buon film, dove le parti leggere non sono ancora invasive come talvolta avverrà in seguito: solo la sequenza a teatro è troppo lunga, e spezza il ritmo. C'è pure Nunzio Gallo, oltre a un Nellone Pazzafini in grande spolvero.

Rivisto, dopo una dozzina d'anni, nella copia di RaiPlay, scura ma con i titoli di testa completi e in italiano, a differenza di quelli del vecchio dvd RaroVideo, lacunosi ed in francese.

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