08 luglio 2023

Peccato senza malizia (Theo Campanelli, 1975)

Jenny Tamburi: parliamone.

Erotico poveristico diretto da un oscuro personaggio a metà anni settanta.

Jenny Tamburi (notevolissima) esce dal collegio e va a stare dal patrigno Luigi Pistilli (forse al punto più basso della sua carriera). Lui, con la solita faccia da cane bastonato, non ci pensa due volte prima di violentarla. Così la ragazza scappa e si trasferisce nella villona di una sua ex insegnante, la Romana Coluzzi, che è lesbica e alla quale non par vero di ospitare un pezzo di figliuola del genere. Le due iniziano a fare coppia, cosa che nella tentacolare Ascoli Piceno di metà anni settanta avrà fatto alzare qualche sopracciglio, immagino.

Poi però la Tamburi cambia gusti e si innamora di Gabriele Tinti, bel tenebroso che le insegna pittura e qualche altra cosetta, già che c'è. Il dramma a questo punto è inevitabile.

Filmetto ingenuo, con storia e dialoghi elementari. Tutta la parte sul gruppo teatrale che sta per mettere in scena una piece dal titolo Anatema poi c'entra col resto del film come i cavoli a merenda.

Visto su Rete 4, che ha trasmesso il film dopo decadi di sostanziale irreperibilità.

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