Il protagonista al tavolo da gioco. |
Dramma sul gioco d'azzardo diretto da un regista dal cognome virtualmente impronunciabile.
Siamo a Toronto, nel 1980. Philip Seymour Hoffman è un medio dirigente bancario col vizio del gioco, e grazie a dei magheggi riesce a far scomparire qualche milione di dollari da dei fondi fiduciari, andando a giocarseli poi a Las Vegas o Atlantic City. Nel frattempo la sua relazione con Minnie Driver (splendida) va alla deriva, mentre la polizia inizia a sospettare qualcosa: insomma il cerchio si stringe intorno all'uomo.
Tratto da una storia vera (comunque pesantemente rimaneggiata, secondo me), è un discreto film, anche se freddo e con un finale nel quale la polizia canadese non fa una gran figura. Hoffman è bravissimo nel dar vita a un personaggio molto sgradevole: grasso, trasandato e unticcio. John Hurt invece va di repertorio.
Visto nella copia trasmessa da RaiMovie.
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