28 giugno 2024

Domenica (Wilma Labate, 2001)

La protagonista.

Dramma di blando interesse diretto da Wilma Labate.

Claudio Amendola è uno sbirro dagli occhi di ghiaccio. Parla poco e gira con un impermeabile che gli svolazza dietro in modo inquietante. Un giorno gli affidano l'incarico di accompagnare Domenica, una bambina di 11 anni, all'obitorio, perché riconosca il cadavere di un uomo che l'ha violentata.

Per qualche motivo, i due vanno sempre e solo a piedi, per chilometri, attraversando mezza Napoli senza mai salire su una macchina. Un'assurdità che non viene spiegata, così come la presenza di Annabella Sciorra che parla italiano con un bizzarro accento, a volte romano a volte napoletano ma sempre molto divertente. Suo malgrado.

Amendola invece recita bisbigliando: del resto interpreta un moribondo, quindi immagino che la cosa fosse voluta. Certo non aiuta la comprensione di alcuni dialoghi, ma pazienza.

Un film dignitoso, ma che non coinvolge e stanca abbastanza presto. Bravissima la bambina, su cui si regge tutta la vicenda, ma la direzione degli attori secondari è mediocre.

Visto in una copia rimediata fortunosamente.

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