
Un primo piano di Juliette Binoche.
Primo capitolo della trilogia di Kieslowski.
Juliette Binoche è la moglie di un ricco e famoso compositore. Un giorno la donna perde sia il marito che la figlia di 7 anni in un incidente stradale (su un'Alfa 164 3.0 V6, per inciso). Lei si salva per il rotto della cuffia, e quando esce dall'ospedale decide di staccarsi completamente dalla sua vita precedente, per non farsi travolgere dal dolore. Non sarà una cosa semplice.
Ho sempre amato molto il cinema del regista polacco. I suoi lavori sono misteriosi ma mai arcani, né pesanti da seguire, in miracoloso equilibrio tra il detto e il suggerito. Qui Kieslowski narra una storia profondamente drammatica, che ha numerosi pregi: inquadrature ricercate, stacchi di montaggio magistrali, un utilizzo della musica molto emozionante e la prova eccellente della protagonista.
Visivamente incantevole (la fotografia è di Slawomir Idziak), dice qualcosa di non banale sul tema dell'elaborazione del lutto. Imprescindibile la colonna sonora di Zbigniew Preisner.
Rivisto dopo qualche anni nel dvd italiano Bim.
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